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domenica 18 maggio 2014

Dossieraggio come giustizia

Al quinto giorno Scajola era a capo della ‘ndrangheta in Liguria. Al sesto – “Il Sole 24 Ore” di oggi – parte o capo di “un’associazione segreta, collegata alla ‘ndrangheta, che rappresenterebbe un paracadute politico e un polmone finanziario, per briganti “non solo italiani”. Che rappresenterebbe dunque – “Il Sole” non sottovaluta i Gemayel. Aspettiamo il settimo giorno, potrebbe essere decisivo – Scajola pedofilo, femminicida, cannibale?
Al primo giorno Scajola era complice nella latitanza di Matacena. Al secondo un esattore di tangenti, al terzo un manipolatore della scorta, al quarto un trafugatore di documenti “segreti”, anche se nessuno li ha letti. Tutto questo è dossieraggio: una tecnica che, inaugurata nel 1989 col processo a Sofri, fa dunque venticinque anni. Scajola sarà il peggiore dei delinquenti, ma che dire dei suoi inquirenti?
Ma, poi, lo si vuole condannare? Basterebbe un capo d’accusa. Uno solo, vero.

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