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mercoledì 18 febbraio 2015

Quando internet collassò

Si vive come su internet, anzi su facebook, in questo racconto di un secolo fa, e si comunica via skype. Si mandano pure messaggini, talvolta con immagini. Dentro la terra, ma fuori di essa, avvolti nella Macchina. Ognuno vive chiuso nella sua gabbia, trasparente e invisibile, nella Macchina universale - “la gente non si toccava mai l’una con l’altra”. E anche la conoscenza non dev’essere diretta ma per sentito dire, eco di echi. In modo da costruire generazioni “semplicemente monde da macchie di personalità”. Un figlio remoto, degenere, nato forse ribelle per un residuo genetico, una minima anomalia, recupera “il senso dello spazio”. Scopre cioè la terra: il sole, l’aria, le nuvole, l’alba, il tramonto, il sangue – ma non si salverà..
È anche un mondo al rovescio, ma per modo di dire: “All’alba del mondo, i deboli venivano esposti sul monte Taigeto, al tramonto ai forti si applica l’eutanasia, perché la Macchina possa progredire eternamente”. Un tempo già remoto, in cui la Macchina “ha imbrigliato Leviatano”, la Natura cioè, con le paure connesse e gli entusiasmi. Anche questo mondo ha un Libro, ma è il Libro della Macchina. Non più l’uomo è la misura ma la Macchina – McLuhan dirà il Mezzo.
Un Macchina sempre più perfetta e “fuori controllo”. E benché perda colpi, “anno dopo anno servita con accresciuta efficienza e diminuita intelligenza”. Fino al giorno in cui, “senza il minimo avvertimento, senza nessun segno preliminare di debolezza, l’intero sistema di comunicazione collassò, in tutto il mondo, e il mondo, come lo concepivano, finì”- “con la cessazione dell’attività un improvviso terrore subentrò, il silenzio”.
Qui, sul finire, Forster si tratta male: la Macchina già dato segni di debolezza. Forse per la stanchezza. La stanchezza dell’autore, che, ha detto di questo racconto, lo scrisse come “reazione a uno dei giovanili paradisi di H.G.Wells”. E ci fa sopra anche la morale: la Macchina si scioglie per il “peccato contro il corpo”, la fisicità.
Accompagna l Macchina in questa edizioncina “L’omnibus celeste”, il racconto dequinceyano sul poeta vs. il critico., la fantasia contro la pedanteria.
E.M.Forster, The Machine stops, Penguin, pp. 83 € 3,50
The Machine stops-La Macchina si ferma, Portaparole, pp. 156 € 16

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