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sabato 12 marzo 2016

Quello che Draghi ha fatto veramente

La prima risposta in Borsa al pacchetto Draghi di giovedì è stata positiva, ma non perché la Bce ha adottato i tassi negativi, al contrario, perché non li ha adottati. Il pacchetto è più complesso e va spiegato. Anche perché la Bce viene da un errore: Draghi ha dovuto prendere misure innovative, e annunciare la determinazione a misure ancora più incisive, per ribaltare l’esito catastrofico dei tassi negativi  imposti alle banche a dicembre, che hanno prodotto un primo trimestre disastroso per gli spread e le quotazioni, sopratutto delle banche - in particolare delle banche italiane.  
Che la risposta positiva dei mercati sia durevole, resta peraltro da vedere, stante la rozzezza delle reazioni tedesche. Tutte negative, e molto aggressive. Anche perché non ragionate ma giocate sul nazionalismo, anche quelle degli istituti di ricerca – un incredibile “leghismo” attanaglia la Germania di Merkel: un regalo ai “latini” o mediterranei, specie all’Italia, un salvataggio di banche fallite (che poi sono soprattutto le tedesche…), un furto sul patrimonio tedesco in conto corrente (un canale molto usato in Germania). La Germania è in grado di spazzare via ogni ottimismo.
Nell’attesa, è utile sapere che: 1) Draghi non ha accentuato i tassi negativi, che avrebbero colpito la redditività delle banche, ma ne ha limitato l’accentuazione a una misura simbolica, dello 0,1 per cento. E ha escluso altre riduzioni. Dopo la risposta negativa che la stessa Bce ha avuto a partire da dicembre, e poi da gennaio in Giappone, da parte delle banche e  degli investitori. 2) Ha soprattutto introdotto un sistema aggressivo di “targeted longer-term refinancing operations” (Tltro), una spinta alla riapertura del credito alle imprese, a lungo termine, pagando ottime condizioni di rifinanziamento alle banche che predentano collaterali solidi. Un sistema, il “finanziamento al credito” (funding for lending) già messo in opera con successo dalla Bank of England a luglio del 2012. 3) Poiché la deflazione continua a serpeggiare, per la lentezza del recupero delle economie più colpite dalla crisi, ha posto la novità di giovedì nel contesto di un arsenale più vasto e determinato – “quanto basta”. 

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