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domenica 3 marzo 2019

Cronache dell’altro mondo 27


Si fa un film commosso, “The Front Runner – Il vizio del potere”, su Gary Hart, il candidato democratico alle presidenziali americane del 1988, che in base ai sondaggi avrebbe vinto, cui fu intimato dal “Miami Herald” e dal “Washington Post” di abbandonare la corsa perché aveva una relazione extraconiugale. Hart resistette, ma i due giornali si lanciarono all’assalto della moglie, da cui era separato, e della figlia, e allora si ritirò dalla primarie.
Alcuni mesi dopo, sgonfiato lo scandalo, Hart tornò in corsa, ma era troppo tardi e fu sconfitto. La donna con cui (non) ebbe la relazione era Donna Rice, trentenne, scrittrice, che diventerà animatrice di Enough is enough – contro gli abusi digitali. Un storia che sembra “araba” - un uomo non incontrare una donna se non andarci a letto – e invece è americana, molto.
Un altro candidato dovette rinunciare alle primarie presidenziali democratiche perché possedeva un suv.
Vent’anni fa Joseph Ralston, un generale dell’Aeronautica,  che ai vent’anni era stato il più medagliato della guera al Vietnam, nominato a 53 anni capo di Stato Maggiore, dovette rinnciare perché un giornale rivelò che tredici nni prima, quando era separato dalla moglie, da cui poi divorziò, aveva avuto una relazione. Con una donna agente della Cia, con la quale frequentavano “L’università di guerra”.
Vanno molto in America gli scandali sessuali, mentre si parla poco o niente della violenza e della corruzione. Gli scandali sessuali sono anche redditizi, agli avvocati e alle “vittime” – sono scandali che si fanno contro i ricchi e i potenti.

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