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venerdì 7 febbraio 2020

Cronache dell’altro mondo - democratiche (54)

La speaker  della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, che presiede il Congresso riunito per l’annuale messaggio presidenziale sullo Stato dell’Unione, straccia il testo che Trump, da lei perseguito per mesi e messo in stato d’accusa la settimana prima, le ha consegnato per la registrazione negli archivi. Finito il discorso presidenziale, se ne va sibilando: “Tutte menzogne”. Non c’è una guerra civile, è la politica quale si pratica, con buona coscienza, civile, democratica, negli Stati Uniti.
Pelosi, quasi ottantenne, non ha fama di estremista o violenta. Ha sbagliato col suo partito, il partito Democratico, a contestare Trump su presupposti incerti o inaffidabili - la Russia e l’Ucraina, su dossier di (ex) spie inglesi. Invece che sulle politiche. Ma ammettere l’errore non si può nella politica americana: tutti sempre vincenti, anche gli sconfitti (Hillary Clinton è da manuale ma non è sola: Trump, il niente politico, ha vinto contro H. Clinton, quintessenza della politica, americana).
Da venti anni ormai non si fa una votazione politica negli Stati Uniti, anche solo un caucus, una votazione locale, in comunità, in cui non si sospettino imbrogli. Derubricati in malfunzionamento. Le sole minacce al voto democratico sono esterne, russe. Come in una guerra.


Il processo a Weinsten per violenza sessuale - il primo dei processi che subirà - a New York si apre con una sua compagna di anni, da lui riscattata da “una vita da sbandata”, dice lei stessa, “le notti a dormire in auto”. Che voleva più soldi dopo #metoo e non li ha avuti. E nella deposizione in aula descrive per ore il suo ex in termini ingiuriosi, soprattutto fisici. Contestata dall’avvocato di Weinstein, Donna Rotunno, risponde con le lacrime, per ore e giorni. E per questo ha ragione, sui media concordi. 
Per questo Rotunno, difensore di Weinstein, è contestata e anzi additata al pubblico disprezzo dai media. Subdolamente. Che di essa solo dicono: “italo-americana, con 14 figliocci” – sono i figliocci, è bene ricordarlo in Italia, ragazzi\ragazze di cui è stata madrina, di battesimo o di cresima.
Weinstein è solo colpevole, e assolutamente non deve difendersi, #metoo ha già deciso. La regola dello scandalismo non arretra di fronte all’assassinio (induzione al suicidio), ma al politicamente corretto sì. 

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