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sabato 27 febbraio 2021

Ombre - 551

La dignità e la grazia della signora Zakia Seddiki, vedova dell’ambasciatore Attanasio, riportano alla memoria il mondo islamico prima del khomeinismo. Dell’islam del Vicino Oriente, dal Marocco all’Iran.
Una religione può ergersi a fattore umano negativo.
 
Nessuno che abbia visto Atalanta-Real Madrid dubita che l’arbitro, il tedesco Stieler,  non dovesse far  vincere la squadra spagnola. In questa partita, di andata, e anche al ritorno, con la semplice espulsione di Freuler  il cervello e il motore della squadra orobica. Sono alcuni anni che la cosa si ripete: al Real Madrid vanno garantite le semifinali di Champions, sono 100 milioni a semifinale, dieci di seguito, con questo 2020-21, fanno un miliardo. Naturalmente senza esborso da parte del Real.
Forse bisognerebbe far arbitrare il Real agli arbitri spagnoli invece degli inglesi e dei tedeschi: potrebbero non avere bisogno di una seconda casa o di una bella vacanza tutto compreso, se non di una seconda casa.
 
C’entra anche il presidente della Uefa Ceferin, sloveno, che è lì perché ce lo ha messo Perez, il presidente del Real Madrid. Anche qui bisogna escludere ogni esborso: Ceferin è semplicemente grato, Perez ha già dato.
 
Il presidente del Coni Malagò non c’entra nell’inchiesta sul mediatore finanziario Bocchicchio. È stato intercettato lo stesso, e le sue conversazioni sono ora passate ai giornali. Conversazioni con amici, parenti. È giustizia? È giornalismo? La Guardia di Finanza non aveva altro da fare?
 
Il governo cinese consente solo dopo un anno a un gruppo di esperti dell’Oms di analizzare in Cina le origine del virus e della sua diffusione. A esperti che avallano la tesi cinese dell’origine straniera del virus – l’ultima versione è che sia stata importata con la carne congelata.
L’Oms è un’organizzazione governata da dirigenti e esperti che un tempo si dicevano del Terzo mondo, antioccidentali. E la Cina di Xi è un “guida” dura.
 
Dario Fo e Franca Rame furono cacciati dalla  Rai, dove gestivano “Canzonissima”, nel 1962, o se ne andarono di loro iniziativa? Jacopo Fo ricorda sul “Corriere della sera” l’altro sabato che furono cacciati, per uno sketch sulla mafia. Aldo Grasso lo corregge: se ne andarono, quando fu bocciato uno sketch sulla sicurezza nei cantieri edili. E ricorda che per avere scritto distrattamente “furono cacciati” Franca Rame gli mandò “una lettera irata che minacciava querela”.
Il paradigma morale del 1962 è ben diverso da quello, semplificato, del 2021.
 
Nella difficile convivenza con genitori tanto ingombranti, Jacopo Fo si fece anche scrittore satirico e su “Tango”, supplemento satirico de “l’Unità”, scrisse del sesso femminile. “Venni pubblicamente processato”, dice nell’intervista con Emilia Costantini, “a un festiva dell’Unità e dovetti difendermi davanti a un pubblico di comunisti… erano indignati perché sul loro giornale avevo parlato di «passera», fui cacciato”.
Questo succedeva nel 1987, due ani prima della caduta del sovietismo.
 
Nel 1962, dunque, alla Rai Dario Fo e Franca Rame, quanto di più eversivo nello spettacolo, erano  i conduttori di “Canzonissima”, la trasmissione di maggiore seguito dell’emittente.  Gestita da Ettore Bernabei, democristiano e fanfaniano puro e duro. Succedeva che Fanfani era  capo del primo governo di centro-sinistra, col sostegno dei Socialisti. Il centro-sinistra che rinnovò l’Italia anche se gli storici fanno finta di no, anche ora che il Pci è morto da qualche generazione - il settarismo è l’unica sua forma di sopravvivenza.
 
Fa ridere e un po’ sorprende, l’intemperanza del professor Gozzini contro  Giorgia Meloni. C’è forse un po’ di misoginia, in  aggiunta al sinistrismo. Di sicuro c’è la follia di quelli che una volta si dicevano cattocomunisti, che farebbero strage di ogni cosa.
Il cattolicesimo oggi chiede scusa, ma ne ha fatte tante.
 
“Aridaje!”, il comico improvvisatore Grillo scende a Roma e rilancia, pensa,  la sua cocca Virginia Raggi  a rifarsi sindaco. Il che è probabile, malgrado la capitale esca stremata dalla infatuazione per la “brava ragazza” di Grillo, visto lo stato del Pd e della destra a Roma. Ma, non volendolo, il comico ha detto al verità: “aridaje” a Roma significa “di nuovo con la stessa storia?”
 
I calciatori dell’Inter non sono pagati da alcuni mesi, perché i padroni cinesi hanno problemi di bilancio e mollano il calcio, e corrono come sprinter. Anche quelli massicci, come Lukaku. I calciatori della Juventus, i più pagati, e i soli pagati sempre ogni mese (con quelli della Lazio),  stanno lì a sbadigliare, per il compitino. È proprio vero che la fame aguzza l’ingegno?
 
Degli esercizi che si sono attrezzati per la lotteria degli scontrini, una  cassiera su due entusiasta la propone, l’altra, seppure non finge di leggere il codice, lo fa di malagrazia. La politica non si esercita al seggio del voto, si esaurisce prima, in simpatie e antipatie.
 
L’insulto si direbbe una cosa di destra, è una manifestazione di odio, sia pure verbale. Invece è dominio della sinistra. Del professor Gozzini che sbraita contro Giorgia Meloni. Del sindacalista Rai Di Trapani che non vuole Barbara Palombelli a Sanremo. Palombelli che ebbe parte attiva con suo marito Rutelli sindaco di Roma – l’ultima grande sindacatura di sinistra. Ma lavora a Mediaset, e l’odio è ormai trentennale contro Berlusconi, a partire dai famigerati referendum per chiuderlo.
 
Lo stesso Di Trapani che non s’interroga, e  non ci spiega, come un Mario Benotti sia caporedattore Rai. Dopo severo concorso, naturalmente? Oltre che consulente ministeriale in conto Pd.
 
Concisa, precisa, completa, incredibile storia del populismo in Italia, da Di Pietro, il giudice semianalfabeta, a Grillo, di Stefano Cappellini su “la Repubblica”.
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2021/02/19/news/scissione_m5s_dopo_la_fiducia_al_governo_draghi_da_di_pietro_a_di_pietro_il_populismo_in_fuga_torna_al_suo_fondatore-288370706/
Incredibile, nel senso di roba da non credere. Con decollo nel Mugello, ultimo bastione Pci puro e duro, dove una domenica rinunciarono alla caccia per plebiscitare Di Pietro. Passando poi per i “girotondi” di “Pancho” Pardi e Occhetto.
 
Manca a Cappellini un solo aggancio: Milano. Il leghismo. Quando Milano 1 nel 1996 votò compatta Bossi, cittadella degli affari e della cultura, le centomila persone che fanno i soldi, le banche, i giornali, i libri e il calcio per l’Italia tutta - la circoscrizione che nel 1982 aveva eletto unanime Spadolini e nel 1987 Craxi.

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