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mercoledì 24 febbraio 2021

Il Sud al tempo di Columella

Se si tagliano i capelli in luna calante non ricrescono. Lo starnuto è propizio, beneaugurante. Si direbbe il contrario, ma così vuole la sapienza antica. Al Sud. Il canto della civetta è segno di prossima morte, anche a Roma e sulle Alpi. Ma il folklore si vuole meridionale. Con esiti in effetti impressionanti: questo “Sud antico” è l’esito di una serie di ricerche sul campo nella Calabria grecanica ai piedi dell’Aspromonte e sui Nebrodi, e più rapidamente in Val d’Agri, nella Grecìa salentina, le Murge, la Daunia, il Matese, gli Aurunci, tra Cassino e Venafro, la Sardegna sopra Olbia.
Lelli trova riscontri testimoniali e pratici, e spiegazioni, di usi, detti, formulari, credenze, pratiche, gesti, oggetti antichi, greci o latini. E spesso la spiegazione di problemi filologici ardui, di lettura e interpretazione dei testi antichi. Decine, centinaia di problemi filologici, di lettura significante di formule e pratiche controverse, dei testi letterari e filosofici e di quelli tecnici (Columella, Apostolio, Diogeniano, Artemidoro, Festo, Igino, Prisciano, Mauele Fileta, Strabone, Zenobio et al.) che Lelli può sciogliere con le sue rapide incursioni sul campo.
Tutto inizia con una fortunata ricerca (vacanza?) del demofilologo all’agriturismo  “Il Bergamotto” a Condofuri, area grecanica a sud di Reggio Calabria. Una serie fortunata di riscontri di antichi riti e credenze lo porta ad allargare l’indagine in altri siti. È una vendemmia ricca: “Dopo quasi cinquecento interviste, dirette e indirette, su questionari che tematizzano elementi di civiltà greca e romana – credenze e superstizioni, canti popolari, favole e leggende, proverbi – ho potuto riscontrare che la quasi totalità delle notizie antiche è ancora presente, nella memoria ‘folklorica’ di uomini e donne nati nella prima metà del Novecento, in numerosissime aree del Meridione”. Lelli ne ricava anche una linea di sviluppo della demofilologia: un invito “a rileggere tutta la produzione letteraria greca e latina sub specie folkloris”. Specie nei punti controversi, di difficile comprensione. In questo senso una ricerca indubbiamente feconda.
Perché Sud antico? Una rivendicazione? Un risarcimento? Il Sud Lelli trova “antico” rispetto al Nord. Dove, spiega, “i riscontri comparativi con ‘credenze’ e ‘superstizioni’ greche e romane ammontano, grosso modo, alla metà di quelli offerti dalle regioni meridionali”.
Emanuele Lelli, Sud antico, Bompiani, pp. 431, ril. € 19.

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