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martedì 4 maggio 2021

Werther, o dei romanzi interminabili

Però, Werther non muore mai. Cioè muore, ma in un tempo interminabile. Più volte è sul punto di, la cosa è attesa, non è nemmeno inaspettata, ma ci ripensa, aspetta, rinvia.
È per questo che non è più in edizione, da mezzo secolo ormai? I ragazzi tornano a suicidarsi, ma su altre piste, meno dette e più rapide.
Come “Robinson Crusoe”, altro “capolavoro,”, funziona ridotto, a un terzo, un quarto: i ragazzi che nel 1770 si suicidavano alla sua lettura, lo leggevano in antologia?
Johann Wolfgang Goethe,
I dolori del giovane Werther

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