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lunedì 18 luglio 2022

La Cina si allontana

Le decisione di Stellantis di liquidare la partecipazione in Cina per la produzione di Jeep, ripiegando sulle vendite dirette, al costo di poco meno di 300 milioni di euro, premiata dalle Borse, è il segnale di una tendenza. Si spiega iltitolo dell’agenzia economica Bloomberg: “La Cina è un paria per gli investitori globali”.

La presidenza Xi, 2013, aveva aperto la corsa alla Cina. E già si parlava del sorpasso cinee, come prima econmia mondiale. Ma gli ultimi due anni hanno portato alla revisione del giudizio. Il Covid, la crisi dell’immobiliare, la serie di misure politiche restrittive dei player globali cinesi, a cominciare da Jack Ma, hanno portato a rivedere le previsioni. La Cina continua a essere la fabbrica del mondo, produrre in Cina è troppo lucroso, ma le aspettative sono critiche.

Il prossimo congresso del partito Comunista Cinese, a ottobre, potrebbe anche riaprire il mercato, ma non ci sono segnali in questo senso. Tanto più dopo lo schieramento di Xi, di “amicizia senza limiti”, a fianco di Putin nella guerra all’Ucraina. Si lavora del resto molto ultimamente, in Europa e negli Stati Uniti, per ridurre la supremazia cinese nella transizione verde con le batterie, pountando sull’idrogeno, verde e blu. 

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