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giovedì 7 luglio 2022

Ombre - 623

Giorgia Meloni: “È stato surreale vedere Draghi rientrare dalla riunione con la Nato per parlare con Giuseppe Conte”. In effetti – rientrare precipitosamente, abbandonare.

 

È anche surreale Sala, il manager sindaco di Milano, la capitale finanziaria d’Italia, ex morale, che si affida a Di Maio per fare un partito. A Di Maio?

 

O il profugo curdo che diventa (forse) primo ministro della Regina, dopo esserne stato il ministro del Tesoro? In un governo che deporta i rifugiati che non gli piacciono in Africa, in una ex colonia? La politica delle sorprese. Da spettacolo. Mancano i comici, e le ballerine.      

 

E Draghi, sempre lui, che fa visita a Erdogan, che l’altro ieri ha detto spregiativamente “un dittatore”, per scambiare pacche, sorrisi, e accordi sulla carta?

 

Chiara Ferragni e Giorgia Soler vanno al ristorante in reggiseno: “A forma di fico la moglie di Fedez, in pizzo la modella\poetessa fidanzata di Damiano dei Maneskin”. Per vendere, le due sono modelle pubblicitarie – influencer. Ma è strana la ricorrenza, subito dopo le celebrazioni di Mary Quant, della minigonna e del no bra, insieme moda e liberazione del corpo femminile. Ogni epoca ha la sua liberazione, o la nostra è reazione? Ne ha l’aspetto, è pubblicitaria, commerciale.

La gip di Brindisi,la stessa che aveva condannato il regista Haggis ai domiciliari per violenza sessuale su denuncia della sua ultima partner, una “aspirante consulente cinematografica” di trent’anni, lo ha liberato dopo tre settimane perché il rapporto era consensuale. Come si sapeva subito, dai messaggi, dalle cene insieme, e da altre affettuosità. Basta una denuncia per “avere giustizia”.

 

Mattia Binotto, il team manager della Ferrari in Formula 1, le sbaglia tutte, l’una dopo l’altra, ognuna peggio della precedente, e se le spiega e le spiega, come no: sembra che imiti l’imitazione che ne fa Crozza. Senza che nessuno dei suoi … , alla stesa Ferraio o in casa Agnelli-Elkann gli dica qualcosa. Un grande capitalismo per ridere?

 

Salta il “vertice” Draghi-Conte per la tragedia alla Marmolada. Era un incontro così, come se ne fanno tanti, un riempitivo, due chiacchiere e un caffè. Da cui dipende il governo del paese. Povero governo, e povero Paese.

 

Non si vola più, cioè si vola ma non si sa se, quando, e con chi, con quale compagnia – anche le destinazioni variano, seppure di poco. Le compagnie aeree low cost non trovano personale. Non lo pagano e quindi non lo trovano. Potrebbe essere la prova generale del crollo della fanteconomia di mercato, basata sullo sfruttamento. La globalizzazione, che pure ha portato all’affluenza miliardi di persone, ne ha impoveriti altrettanti. Una curiosa storia, quando si farà.   

 

Un terzo dei voli cancellati sono cinesi. In Cina si può, il mercato essendo di Stato, occhiuto: basta avere gli agganci giusti, che milioni di persone abbiano pagato il viaggio e non possano farlo non conta. Ma, e se le cancellazioni fossero anche in Cina perché non si trova più personale? Questa sarebbe una vera rivoluzione.

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