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venerdì 8 luglio 2022

Nostalgia del sindacato

Il film che ha meno incassato in sala probabilmente in tutta la storia del cinema, 14 mila dollari, nemmeno  il costo di una copia, allora si facevano in celluloide, dopo essere andato, osannato, al festival di New York, restaurato dal Moma’s Film Preservation Center, acquisito al National Film Registry, è ora in rete evidentemente a grande richiesta. Come per un bisogno o una compensazione: immagini di un mondo in cui il lavoratore poteva lottare per i suo diritti, poteva difendersi.

Wobblies, o Wobs, sta per International Workers of the World, un’associazione socialista e anarco-sindacalista fondato nel 1905. Aperto anche alle donne, anche agli immigrati, e a ogni attività, taglialegna o cerealicultore, tessitori, minatori, edili, “camalli”, etc. Fu protagonista di molte storie importanti nel sindacalismo e nell’opinione americani. Finendo però per sciogliersi quando il film usciva, nel 1979 – alla vigilia dell’avvento di Reagan, che introdusse in  America e nel mondo la fine del sindacato a cui operosamente aveva lavorato Thatcher (e la fine del servizio pubblico in economia: chi ha ha, e chi non ha sì arrangi), col licenziamento in tronco degli 11.500 controllori di volo che avevano scioperato – membri di un sindacato, Patco, che aveva lavorato per la vittoria elettorale di Reagan sul presidente uscente, il democratico Jimmy Carter (il Primo Maggio resta in America la Festa del Lavoro, o la festa del’IWW, ma il sidacato ora non esiste nemmeno come burocrazia).

Non un film, piuttosto un documentario. Nemmeno vivace – niente a fronte del racconto appassionante della storia “wobbly” di Vivian Gornick, “The Romance of American Communism”. Intervallata da immagini d’epoca, in epoche diverse, di personaggi, di attività, di luoghi, di pubblicità, una raccolta di storia orale: le testimonianze dei vecchi membri dell’IWW a futura memoria.

Un (piccolo) spaccato di una storia invece importante: determinata, anche a fronte di un padronato violento. Che però s’impone oggi, quando nessuno sa più nulla dell’Iww, non tanto in sé quanto per un bisogno, o il senso di una mancanza, in questo mercato del lavoro a senso unico, senza garanzie, senza prospettive, e di sfruttamento, di paga, orario, ritmi. Evidentemente la nostalgia è forte anche in America, o il bisogno, di una qualche forma di protezione in comune del lavoro di fronte al padrone assoluto – con Trump portato a estremi ridicoli.

Il futuro grande giallista Dashiell Hammett, che sarà peraltro condannato condannato dalla commissione McCarthy alla prigione perché “comunista”, operò quasi sicuramente contro i “wobblies” quando lavorava per l’agenzi di polizia privata Pinkerton:

http://www.antiit.com/2010/03/hammett-ammazzasindacalisti.html

Stewart Bird-Deborah Shaffer, The Wobblies, tutte le piattaforme

 

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