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giovedì 7 luglio 2022

Le bestemmie del ghetto

Una rassegna inquietante, a ogni rilettura: le toledoth Yeshu, le ingiurie ebraiche a Gesù, “figlio di una puttana”, e a Maria “donna della lussuria”, in bocca agli ebrei romani, nella conversazione quotidiana, minuta, nell’intimità domestica, e anche in qualche funzione. Degli ebrei cioè che di Roma hanno, avevano, fatto una seconda Gerusalemme, con una propria poesia, una cucina, e molto potere, anche non massonico – gli ebrei del papa.

Una raccolta sorprendente. Anche perché opera del futuro e attuale rabbino di Roma, successore di Toaff, la cui memoria è invece grata a tutti. Di bestemmie proprio come le censivano gli Inquisitori, per esempio Bernardo Gui nel “Manuale dell’inquisitore”. Un libro di gioventù forse, quarant’anni fa, che più non si ristampa, più sarcastico che “corretto” nelle intenzioni, di un ingegnere allora giovane anche se versato negli studi biblici. Ma rispondente?

Riccardo Di Segni, Il Vangelo del ghetto

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