Cerca nel blog

mercoledì 19 ottobre 2022

Cronache dell’altro mondo – elettriche (227)

Passare tutto il parco automobilistico all’elettrico, come vuole l’Inflation Reduction Act del presidente Biden, non salverà l’ambiente, avrà un costo enorme, creerà tensioni “geopolitiche”. Il “New York Times” descrive le tensioni politiche già in atto.

La prima riguarda il cobalto e il litio, di cui si farà grande consumo per gli elettrodi delle batterie. Grande produttrice di litio, “l’Arabia Saudita del litio”, è la Bolivia. Il cui presidente eletto Morales, contrario allo sfruttamento minerario intensivo, è stato destituito due anni fa con un colpo di Stato.

Il maggior produttore di cobalto al mondo, “l’Arabia Saudita del cobalto”, è la Repubblica Democratica del Congo (Kinshasa). La Cina e gli Stati Uniti se ne contendono la produzione, a costi umani e anche ecologici elevati.

Quindici delle diciannove miniere di cobalto del Congo sono in mani cinesi. Delle miniere americane il ras è Erik Prince, il fondatore e gestore dei contractors Blackwater, i mercenari in affitto, utilizzati dagli Stati Uniti in Afghanistan e in Irak, malgrado gli eccessi documentati.

In Bolivia sono state indette dopo Morales le gare per le miniere di litio: concorrono una società americana, una russa, e quattro cinesi.

“Forbes” stima che 384 nuovi siti minerari dovranno essere aperti nel mondo da qui al 2035 per la produzione di cobalto, litio e nickel. Riducibili a 336 qualora una severa politica di riciclo delle batterie esauste venga adottata.


Nessun commento: