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domenica 23 aprile 2023

Ombre - 664

Il presidente della Federazione calcio Gravina che, come un imperatore romano, grazia “in via eccezionale e straordinaria” Lukaku, un uomo per sé indistinto, messo lì da Galliani e Lotito, è conferma che la giustizia sportiva è una sentina di poteri loffi.
 
“La segreteria del Pd in trasferta” ha una pagina su “la Repubblica”. Da Roma a Riano Flaminio, che è a Roma: “I componenti del vertice in pulmino a Riano cantando «Bella ciao»
. Per inaugurare un monumento a Giacomo Matteotti. Fatto costruire da un sindaco Pd, che governa insieme con Fratelli d’Italia – peraltro precisando: La mia matrice è post-comunista.

 
Gli Stati Uniti sono nuovamente “una fabbrica”, spiega Rampini sul “Corriere della sera”. Come dire: sono tornati la fabbrica del mondo. No, non lo sono più, da molti decenni – da prima di Reagan. È questa è la verità della globalizzazione, e il suo grande merito. Che ha “liberato” il vecchio Terzo mondo, i tre quarti del pianeta, ammettendolo alla produzione e alla ricchezza. È questa la vera rivoluzione del Novecento, altro che il bolscevismo.
 
Ma. C’è un ma: l’1 per cento più ricco del mondo duplica e triplica ogni pochi anni la sua quota di ricchezza sula ricchezza mondiale. È il grande “buco” dell’ideologia di Thatcher e Reagan che ci governa: che il mercato produce più ricchezza. Si, evidentemente, ma a favore di chi? Nei paesi già industrializzati – ma anche in quelli “nuovi”, tipo Cina, o India. In America vanno in crisi le banche dei ricchi, First Republic dopo Silicon Valley Bank.
 
Dunque, dopo le sanzioni alla Russia, giuste, perché ha fatto la guerra, dobbiamo tagliare i ponti con la Cina? Ci sarà un perché. Forse perché la Cina non ammette che facciamo di Taiwan un’altra Ucraina, con i missili Nato alla frontiera. Intanto gli Stati Uniti, da cui arriva la richiesta tassativa (si vede dai tanti siti “amerikani” in lingua) hanno gravi problemi con la Cina: gran parte della loro inflazione è causata dai problemi dei porti del Pacifico a movimentare i miliardi di container in arrivo dalla Cina, con sovraprezzi di stallìe e controstallìe.
 
“la Repubblica”: “Messaggio a Pechino: le navi militari italiane in rotta per il Pacifico”.  Xi starà tremando.
 
“Le navi” italiane in rotta verso la Cina per ora sono il Morosini. Un pattugliatore.
Ma tra un anno ci sarà anche una portaerei, la Cavour. Che “navigherà fino al Giappone”. Ma il Giappone è più lontano di Pechino? 
 
“Queste missioni”, spiega Mastrolilli, “oltre al valore strategico, ne hanno anche uno industriale, per mostrare ai vari Paesi i prodotti italiani che potrebbero comprare”. Vendere navi militari alla Cina? Al Giappone?
È che anche la Marina vuole la sua porzione di “missioni militari”, con indennità operative (gratifica e doppio stipendio) – come gli Alpini un tempo nelle pianure paludose del Mozambico.
 
Il presidente della Camera Fontana, che chiama gli allievi del liceo Bachelet in visita col ch duro? Bàkelet ci può stare – nessuno conosce più il francese. E poi il presidente è leghista, veneto – quindi austriaco. Ma uno che si proclama cattolicissimo e non sa di un (quasi) martire cattolico? E un presidente della Camera che non ha un minimo di curiosità per questo nome per lui strano di una scolaresca? E i funzionari che gli hanno preparato la funzione? Una volta i funzionari delle Camere erano colti, molto, e perbene (“distinti”).


Si lamentano i cronisti politici già entusiasti che Elly Schlein alla prima conferenza stampa abbia parlato molto per non dire nulla. Va veloce in effetti, come Napoleone – il quale diceva “l’intendance suivra”, poi arrivano i cannoni e le salmerie. Lo disse, pare, arrivando in Russia.


Il G7 equipara agli e-fuel i biocarburanti. Che invece Bruxelles esclude dalla transizione verde. Perché? Perché nel G7 contano Stati Uniti e Giappone, e l’Italia, che sostiene i biocarburanti, non ha avuto problemi a farli accettare. Bruxelles invece si limita a chiedere a Berlino - che non vuole concorrenti nella transizione. E questa è tutta l’Europa.

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