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venerdì 28 aprile 2023

Per un rientro soft dall’inflazione

Le banche cenTrali haNno trascurato e forse attivato l’inflazione?  Con i tassi zero o negativi, con  quantitative easing a  catena, il riacquisto di titoli di Stato, la liquidità illimitata – il “whatever it takes” di Draghi? Sì, ma non potevano fare altro, negli Stati Uniti dopo la crisi bancaria del 2007, in Europa dopo la crisi del debito del 2011-2012. Tassi zero e credito a gogò hanno ubriacato la politica, i governi, i parlamenti, in una sorta di “licenza di spesa senza redini”, e di “qualcosa per ognuno”.
Dovevano le banche centrali ammonire contro questi eccessi? Il quantitative easing è stato quasi doveroso anche a fronte della pandemia, che nessuno poteva prevedere. E poi c’è stata la guerra della Russia, anch’essa non prevedibile, che ha disorganizzato il mercato internazionale delle merci, specie delle materie prime.
La reazione all’insorgenza dell’inflazione è però pericolosa, se rallenta troppo le economie. Mettendo a rischio le politiche dei redditi – il rischio è di avviare una ricorsa salari-prezzi. L’ex governatore della Banca Centrale Indiana è per un rientro soft dell’inflazione - dovuta a due emergenze, oltre anche alla politica monetaria permissiva. Per una politica di austerità solo per questo aspetto: rientrare dagli eccessi politici, dal deficit spending attraverso il quantitative easing.
Raghuram Rajan, For central bankers less is more, “Imf F&D Finnce and Development”, marzo 2023, free online

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