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venerdì 2 novembre 2007

Secondi pensieri (2)

zeulig

Mito – La mitologia è moderna, se non contemporanea. Le raccolte di Greaves, Kerènyi, etc., sono repertori storici, ma “dicono” quanto il folklore anchilosato.
Per i greci, per restare alla nostra cultura, il mitos non stava fuori né veniva prima del logos, la filosofia, e della vita pratica, la metis.

Perfezione - È l’idea della vita. Non si è per essere perfetti.

Poesia - È l’unico linguaggio che non spreca parole, ogni sua parola è significante e si basta.

È evasione. Anche quando è impegnata, civile, politica: è evasione dall’impegno. Tanta poesia d’amore si fa, perché l’amore è il portale massimo all’evasione. Come la natura.

È un pensiero spuntato.

È finzione – effetti speciali, sottigliezze, insinuazioni, ipotesi. Dov’è la verità della poesia? Nella poesia.

Politica - È gioco ed economia, azzardo e calcolo. Come ogni altra attività umana, l’innamoramento, l’impresa, l’amicizia, la guarigione. Ma deve risponderne al gran numero (le masse, l’opinione pubblica), e quindi ne è sopraffatta.

Ragione - È la madre del dubbio – una madre ostile, presuntuosa.

Religione - È più vera, malgrado le chiese e i dogmi, di qualsiasi altra scienza umana o passione.
Santi – Un solo vero miracolo fanno, soggiogare le coscienze. Anche a fin di bene.

Scrittore – Il mestiere più oneroso e meno redditizio. Senza pensione. Oneroso in termini di spesa, di salute e di tempo. Lo scrittore è vero che non ha tempo, neanche per una sveltina.

Sogno – Reca immagini e situazioni non sperimentate, benché precise, tecnicamente perfette, che si rincorrono in quadri plastici e narrativi invece sperimentati, solo il tempo vi è accelerato. Non quello della rappresentazioni, quello del sogno, che un’epica può comprimere in secondi. In questo senso il sogno potrebbe essere il déclenchement di sinapsi segrete, contorte. Di esperienze che hanno però una loro realtà, non personali, vissute o ricostituite personalmente. Di una realtà altra in noi, seppure nelle forme grammaticali normali, note. È qualcosa che ha a che fare con l’innatismo del linguaggio?

Ma è storia neuronale, o della logica random, dell’uomo non storico cioè: ripete le prima ricezioni d’immagini, non regolate dalla mente. Nella costruzione non spaziata – non prospettica – e senza un vero prima-dopo. Senza neanche la memorizzazione: il sogno è sempre fresco.
Nello stato di veglia, nella nostra mente greco-cristiana, il cervello mette tutto in ordine fabbricando sintesi – narrazioni, rappresentazioni – secondo moduli che si è imprinted con l’accumulo, di esperienze sensoriali e dati naturali (il giorno e la notte, la pioggia, il fuoco, il cielo stellato …): tempo, spazio, causalità, affettività, eccetera.

Stupidità – È imbattibile.

Tolleranza – La tolleranza dei tolleranti è intollerante.

Verità – Ha bisogno di realtà: quella non detta (non fatta valere) non è.

zeulig@gmail.com

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