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lunedì 17 marzo 2008

I borghesi del Pd sono più borghesi

Montezemolo col doppiopetto e la magrezza, Marchionne col pullover, Della Valle con gli scamosciati, Casini col sape e pepe, e perfino gli ex giovani Marzotto di un famoso saggio di Sergio Bologna, che quarant’anni fa aspettavano le operaie all’uscita per prenderle in Ferrari: è una gara tra i big della borghesia, tutti democratici, a dare lezioni di stile a Berlusconi. Quello straccione miliardario. È normale, la borghesia è normativa (totalitaria?), e quindi magisteriale: è il suo proprio dare agli altri lezioni di buona educazione, agli altri borghesi – c’è per questo qualcosa di marcio in Proust, o delle vecchie zie, ed era il bello della classe operaia, che non era tenuta a subirle. Ma fa senso che a Maestro di buone maniere si elevi Veltroni, la cui campagna elettorale è fare le pulci al Berlusconi del giorno prima: un giorno Ciarrapico, il giorno dopo la Bella Precaria, il giorno successivo il Libano, e il quarto giorno la sua Bella Sfigata, che vuole sia Sharon Stone mentre sembra casalinga. E magari ha dei consulenti pagati che non gli fanno notare che così fa campagna per Berlusconi. O pensa che gli italiani votano contro Berlusconi. Gli italiani per bene, s’intende. Perfino la Bella Precaria è più furba – non per nulla è di ottima famiglia, Veltroni ne è solo un affittuario.

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