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domenica 8 giugno 2008

Filologia e (dis)inganno

Carlo Ossola distrugge sul “Sole 24 Ore” oggi l’esercitazione di Luciano Canfora sulla lettura dei testi sacri (il recente “Filologia e libertà” del fluviale antichista), affettuosamente, amichevolmente, con una lettera. Che pubblica con evidenza. Esemplare della libertà critica del filologo?
E fa un riferimento a "narrazioni biografiche sulla persona del fondatore della setta (Gesù)”. Il cristianesimo una setta?
La “verità del testo”? Ancora? Non era l’arma delle tirannie?
Pensavamo di essere usciti da “Cos’ha detto veramente Marx” e “Cos’ha detto Lenin”, e siamo a “Cos’ha detto Gesù”. O Canfora?
Di che si parla? La filologia critica applicata alla filologia?

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