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martedì 2 settembre 2008

Ombre - 4

Epifani per l’Alitalia detta le condizioni, sul “Corriere della sera” di oggi. A un’azienda che è
fallita, economicamente e tecnicamente, e che non fa esuberi ma chiede il salvataggio.
Può darsi che si un riflesso della vecchia Cgil, dei vecchi tempi. Ma sono ormai passati trenta e più anni, da quando il salario era una variabile indipendente. No, il segretario della Cgil gioca all’anti-Berlusconi, e così è giocato dal giornale – “io sono più bravo, Berlusconi è un cretino”. Che è l’unica cosa che la sinistra vedova evidentemente sa dire. Non si capisce altrimenti perché tanta incapacità.
È anche una conferma, purtroppo, che il sindacato è inesistente, se il leader della Cgil sa solo fare il “napoletano”, con tanto rumore, tammurriate, capriole, e occupazioni di suolo pubblico.

Paginate sui maggiori giornali, anche due e tre, sulla governance di Mediobanca, sui dissidi non detti tra il management e gli azionisti, tra Nagel e Geronzi. Che malinconiche non interessano a nessuno, anche il non detto: Mediobanca non fa più paura. Si scioglie l’equivoco Cuccia. Del patrimonio di Mediobanca e Cuccia solo Generali resistono. Anche perché la loro storia negli ultimi dieci anni si è allontanata dal patrocinio milanese. Le altre curatele di Cuccia-Mediobanca sono finite in clamorosi e costosi fallimenti, dalla Olivetti del post-Adriano e di De Benedetti a Montedison a Gemina-Rcs. La Fiat, che per un trentennio si è barcamenata “facendo” i bilanci, per le arti di Romiti, poulain di Cuccia, una volta libera dall’asse Avvocato-Mediobanca, è tornata una casa automobilistica che sa stare sul mercato - a opera di un manager, peraltro, che niente sapeva di automobili: bastava così poco?

Un’Associazione Culturale Epizephyri Onlus di Locri spende in pubblicità mezza pagina del “Sole” di domenica per comunicare che premierà a Palermo col Pinax d’argento Vincenzo Consolo, nonché con una borsa di studio il migliore allievo dei licei classici, scientifici e artistici di Palermo e provincia e di quelli di Trapani. “Una scelta quest’ultima”, dice la pubblicità, “non casuale ma dettata dalla voglia di «omaggiare» il dott. Giuseppe Gualtieri, calabrese, che con le sue brillanti operazioni in terra siciliana si è conquistato sul campo il grado di Questore” – di Trapani?
Il tutto in prosa postsovietica, col presidente onorevole avvocato, il vice presidente dottor ingegnere, eccetera. A conferma che le due subculture al Sud e all’Est, sono purtroppo simili, e entrambe sono burocratiche. Ma poiché la mezza pagina del “Sole” costa almeno ventimila euro, uno non può che invidiare tanti mezzi. A Palermo saranno anche distribuiti ai dirigenti scolastici e agli studenti i libri “Fratelli di sangue2 e “Il grande inganno”, del magistrato Nicola Gratteri, teorico del tutto ‘ndrangheta e Locri e dintorni. E questo effettivamente va a diffusione della cultura.

Carlo Maria Martini telefona da Gerusalemme, dove si è ritirato malato e in contemplazione, all’“Unità” per congratularsi con la direttrice De Gregorio. È un vecchio lettore del giornale? Ma è stato cardinale a lungo, papabile, e si è dimesso da tempo per l’età e i connessi limiti.

“Se la sono cercata”, dice il sindaco Alemanno dei poveri olandesi in bicicletta violentati a Roma. Come Prodi dei rifiuti in Campania, Scajola di Biagi, i leghisti di chiunque. È il segno più evidente della mediocrità della classe politica che ha preso il potere nel 1992: la colpa è degli altri.

Shevchenko, calciatore cresciuto a livelli mondali con il Milan, di cui è un po’ la bandiera, decide per motivi familiari di trasferirsi a Londra, al Chelsea. Dove, per motivi tattici, benché atleta integro e serio, non gioca. Dopo un paio d’anni d’inattività, costosa per il Chelsea, chiede di poter tornare al Milan, o comunque andare in una squadra dove possa giocare. Ma questo per il Chelsea non è possibile. Per consentirgli di giocare deve intervenire il capo del governo italiano.
È tutta qui l’immoralità del calcio, non c’è bisogno d’intercettazioni o antidoping: la distruzione degli atleti. Per nessuna ragione – quelle ventilate sono anche peggio: il Milan concorrente del Chelsea, o l’atleta ucraino perseguitato dal padrone russo.

La ministra dell’Istruzione Gelmini, nel mentre che dissolve l’università italiana in favore di quella confessionale, dice una cosa giusta: che la scuola al Sud non è formativa. Per questo è sommersa dalle critiche e deve fare marcia indietro. Prepotenza del Sud? Stupidità? È anche un diversivo: la ministra marcia avanti nel suo programma, tanto del Sud a chi gliene frega?

Per un mese un articolo di “Newsweek” favorevole a Berlsuconi ha tenuto occupati i maggiori giornali italiani, compresi “Il Sole 24 Ore” e “L’Unità”. E ancora non basta: nell’ultima settimana di agosto “L’Unità” ci è tornata su, “Repubblica” e il “Corriere” ci sono tornati su, mentre Enrico Letta del Pd si annette l’autore dell’articolo, Jacopo Barigazzi. Chiedendo di mettere fine al “provincialismo”.
Per fortuna, è aria fritta tra cervelli fritti – in Italia come si sa non ci sono vere tragedie ma “tragediatori”, attori che mimano. Prendendo la vicenda sul serio, ci sarebbe il fascismo di questa assurda sinistra, di che impensierire la pia “Famiglia Cristiana”. O la mafiosità: i Furio Colombo in veste di Totò Riina, che mette in guardia ogni atro corrispondente o collaboratore di testata straniera.

Il Ros di Reggio Calabria, nella persona del colonnello Valerio Giardina, fa un’indagine sulla gestione dei beni confiscati alla mafia, che ritiene carente o omissiva. Buon numero di amministratori e politici della provincia di Reggio Calabria, di centro, di sinistra e di destra, apprendono dal quotidiano “Calabria Ora”, nel quale l’indagine si pubblica, di essere iscritti nel registro degli indagati. Il Procuratore Capo di Reggio Calabria Pignatone si limita a precisare che si stanno valutando le posizioni caso per caso. È così che si fa la lotta alla mafia?

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