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domenica 7 settembre 2008

Parking al Pincio, dove c'è da trent'anni

Nessun giudice si muove, nessun sovrintendente, nessun giornale per il parcheggio al Pincio. Per il doppione di un’opera che già da trent’anni è in funzione e non è utilizzata: nessuno ricorda che il parcheggio di Villa Borghese aveva accesso anche da piazza di Spagna, con tappeti mobili, che poi si chiusero per mancanza di utenti. Questo silenzio è squallido, e potrebbe essere sospetto, per molto meno sovrintendenti, giudici e apparti d'informazione avrebbero intasato l'opinione pubblica e anche le carceri, ma non è tutto.
Il parcheggio al Pincio è la Waterloo di Veltroni, così come altre decisioni immobiliari last minute del suo governo a Roma. È una vergogna e una sconfitta sia che si faccia sia che non si faccia, e di più se è gratuita. Ha reso impraticabile il Pincio già per quattro anni, tra polvere, transenne, sporcizia, disordine, e sprechi, nonché pezzi d'opera buttati alla rinfusa, e la cosa durerà per almeno altri quatto. Il tutto per favorire il solito partito degli architetti, con le costose prospezioni archeologiche “preliminari”. Per un’opera che non è necessaria e nemmeno utile: non ci abita nessuno, non ci lavora nessuno, e le famiglie romane, gli innamorati e i turisti che affollano il Pincio per la bellezza non hanno tempo e voglia di spendere per ingrassare il parcheggio. Gli altri parcheggi sono vuoti, a Ludovisi e, appunto, Villa Borghese.
Il progetto è segno del governo di Veltroni, così semplicista e superficiale. Nulla di speciale, insomma. Non fosse per la pelosa difesa d’ufficio che ne fanno i Carandini e i Chicco Testa, il piccolo cabotaggio che gira attorno alla politica di una certa sinistra, il partito degli architetti e ingegneri. Che non è corruzione, certo. Non si è detto per anni che bisogna mettere a frutto il capitale artistico? Il Pincio non è fatto per la veduta e il sapiente giardino, ci pensa il terzo settore a metterlo a frutto, quello avidissimo degli studi tecnici di archeologia, paesaggistica, viabilità, e della sosta a pagamento.

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