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giovedì 13 novembre 2008

Il giallo dell'eurocomunismo

I comunisti come già i fascisti. I reduci dell’idea, in realtà del Capo. Per la convinzione di essere la Storia, di fare la Storia. Che i miti danno, anche i semplici riti, come saltare il cerchio di fuoco, o battere la clandestinità. Riuscendo per questa identificazione totale a farlo credere anche ai nemici, e questo fa la loro forza. Anche attraverso i loro nemici.
In questo giallo del 1981 Vázquez Montalbán fa l’esame in tempo reale all’eurocomunismo. Quando cioè ancora si celebravano in Italia Andreotti e Berlinguer. All’eurocomunismo o “eurosborra”: “I comunisti fanno dichiarazioni pubbliche contro l’Urss perché all’Urss fanno gioco”. Attraverso il mistero della stanza chiusa, per fare autocoscienza. La stanza è quella del Comitato Centrale del Partito. In cui viene fatto fuori il capo Fernando Carrigo, quasi un anagramma di Santiago Carrillo, il capo del vero Partito comunista spagnolo.
È un libro dopo quasi trent’anni attuale. C’è il duplice gioco incancellabile. C’è già il gergo “vaffa”. C’è perfino la bomba alla stazione Atocha. Con la Spagna delle autonomie di Zapatero, ognuno è la sua tribù - le autonomie sono come il vino, “la Spagna sarà un giorno una federazione a denominazione d’origine controllata”. Con la deriva di tutto l’eurocomunismo verso la cucina d’artista e i vini – i paesi dell’eurocomunismo sono paesi del vino. Con l’expertise estesa anzi alle acque minerali, che non hanno specialità: tutto deve fare soldi. O la rivoluzione sempre, sia pure del gambero rosso, e del pranzo a cento euro.
Vázquez Montalbán era un socialista, pubblicato in Italia tardi, da Beppe Costa, benché già premio Planeta, il Viareggio della Spagna, e poi per il patrocinio di Sciascia, e volentieri dimenticato, non fosse per il Montalbano del tardo Camilleri. Questo “Assassinio” si vende al Remainder’s.
L’assassinio di Carrigo è quasi un suicidio, senza altra ragione. La fine del comunismo vene apparentata a quella di Cavallo Pazzo, degli indiani che si ribellarono per essere confinati nelle riserve. Ma una previsione è sbagliata: “L’ora della verità arriverà nel giro di quindici o venti anni, quando non ci saranno più eroi della lotta contro il franchismo e le basi saranno tornate definitivamente antiliturgiche”. Neppure Montalbán prevedeva Zapatero.
Manuel Vázquez Montalbán, Assassinio al Comitato Centrale

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