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sabato 28 agosto 2010

La Calabria vista dagli americani Berenson

Un gioiellino, scovato da Vittorio Cappelli tra le carte di Villa I Tatti a Settignano, che fu di Berenson e della moglie, la scrittrice Mary Logan. Sono i diari di Mary di un lontano viaggio che la coppia fece al Sud nel 1908, in compagnia dell’amico fiorentino Carlo Placci. Corredati da foto d’epoca molto espressive (la Calabria è una miniera vergine della fotografia popolare) e da tre articoli che Berenson scrisse per il “Corriere della sera” nel 1955, vispo novantenne che in tre giornate si sobbarcò quattro-cinquecento chilometri nella penisola – i Berenson usavano visitare la Calabria a zigzag, dallo Jonio al Tirreno e viceversa.
Il breve diario di Mary ha una serie di cammei che valgono la lettura. A Vibo i Berenson sono ospiti al palazzo di Diego di Francia, marchese di Santa Caterina, accuditi dal fattore: “L’agente, signor Genovese, ci ha ricevuti offrendoci un pranzo sontuoso. Il suo secondo figlio era appena morto a San Domenico (probabilmente Santa Domenica, vicino Tropea, n.d.r.) e tutto faceva ritenere che fosse stato assassinato. Si pensa che sia stato un prete che aveva tentato di sedurlo e poi aveva fatto in modo che sembrasse un suicidio. Questa mattina, nella vicina cittadina di Mileto, il prete è stato ucciso con del veleno versato nel calice, e con lui il chierichetto che aveva assaggiato il vino dopo di lui”. A Serra San Bruno sono presi in consegno da Achille Fazzari, un vecchio garibaldino che aveva vissuto cinque anni a Caprera col generale, divenuto il padrone di Ferdinandea, il vechio sito minerario trasformato in una grande azienda agricola: “È l’esempio perfetto del vecchio patriarca ospitale ed è un narratore da Mille e una notte. Parla sempre di libertà ed è naturalmente un tiranno terribile tra le pareti domestiche!"
Il compagno di viaggio e anzi organizzatore, il Carlo Placci gentiluomo anglo-fiorentino, “eruttava”, scrive Mary, in continuazione luoghi comuni sul Sud. I Berenson ci dovettero litigare, e se ne separavano, quando potevano, con sollievo: Placci era in realtà un italiano e i Berenson pur sempre americani, senza pregiudizi.
Bernard and Mary Berenson, In Calabria, Rubbettino, pp. 96, €7,90

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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