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giovedì 11 agosto 2011

Molta violenza, siamo inglesi

Le comunicazioni corrono sulla messaggeria Blackberry, che non corre sulle linee telefoniche e quindi non può essere intercetta: tecnologia e soldi. La messaggeria Blackberry è gratuita, ma l’attrezzo costa almeno 500 euro. Di cui evidentemente anche i bambini sono dotati.
La Gran Bretagna, anzi in questi casi proprio l’Inghilterra, la parte nobile del regno, non è nuova a questi tornei. Che la nostra “opinione pubblica” più qualificata registra con meraviglia ardente, quasi una lezione di futuribili se non di civismo - con tanto di baronessa Agnello che, dopo averci afflitti con i com’eravamo (belli-e-buoni) in Sicilia, se ne inventa uno anche a Brixton. Ma che un tradizionalista registrerebbe con spavento, e anche un futurista.
Il tradizionalista si vede infranto uno dei pilastri della superiore civiltà europea, la cultura politica dell’Inghilterra. Che è invece, per questo aspetto, una delle culture più rozze: si può dire che l’inglese, quando non può menare le mani in un qualche Terzo mondo, dalle Falkland alla Libia, lo fa senza remore in casa. Negli anni Sessanta menavano gli huligans, la parola russa per teppisti. Negli anni Ottanta, quindi non più tardi di trent’anni fa, gli “animali” degli stadi uccidevano centinaia di tifosi inermi, per nessun motivo. Il futurista si ritrova, questa estate e in ogni altra piega della contemporaneità britannica, anzi inglese, in un racconto alla Ballard, di violenza “pura”, per il culto irrepressibile della forza inutile.

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