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mercoledì 30 novembre 2011

La gestione disinvolta dell’arch. Boeri


L’architetto Boeri è criticato dalla giunta comunale di Milano, di cui è assessore alla Cultura e all’Expo, per una cosa che tutti sanno ma che nessuno dice: perché “troppo autonomo”, cioè disinvolto, nelle decisioni urbanistiche e negli appalti per l’Expo. Non per l’Ambrogino a Cattelan, o la sede del Museo d’Arte, o il blocco del centro alle auto contro lo smog, come si fa scrivere alle gazzette. Lui si dimette, il Pd, che l’architetto rappresenta, lo reintegra, riconoscendo che è giusto che le urbanizzazione dei terreni e gli appalti siano “collegiali”.
Normale amministrazione, si può dire. Succede in ogni Comune. Ma in genere i carabinieri vigilano: non a Milano? È singolare anche che di fronte alle tante voci, magari di appaltatori estromessi all’asta, perché no, uno di quei testimoni che le Procure volentieri aizzano e usano, la Procura di Milano non abbia aperto nessuna indagine. Per non dire dei giornali, dove solo lo scandalo da qualche tempo non fa scandalo.

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