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venerdì 20 aprile 2012

Ombre - 127

Cronaca d’apertura della pagina mondana del “Messaggero”: “Alle pendici del Celio, tra le mura antiche di Santa Maria in Tempulo, il deputato dell’Udc Miche Rao e Michela Monti ieri pomeriggio hanno detto sì. Alla cerimonia civile, officiata dal collega deputato Gian Luca Galletti, hanno partecipato, oltre ai figli della coppia…”. Dunque, gli Udc, che sono i vecchi (demo)cristiani, si sposano dopo aver fatto i figli, lei in vestito bianco importante, e solo civilmente. O sono blasfemi? Santa Maria in Tempulo è una chiesa sconsacrata.

Si discute come passare alle banche i crediti delle imprese verso lo Stato, scontandoli. Cioè come passare i margini di utile delle imprese alle banche. Sembrerebbe impossibile ma è quello che Passera propone.
Si tratta di trenta miliardi, siamo nel paperoniano.

“Lo splendido isolamento tedesco” lamenta e celebra l’ambasciatore Puri Purini sul “Corriere della sera”. Chiedendo un occhio di favore per l’Italia di Monti, così virtuosa anch’essa, intende, come la Germania. Ma la Germania prospera grazie alla Ue. Jugulando la Ue. Basterebbe un po’ di politica, per non dire di diplomazia, per riequilibrare pesi e misure.

Non c’è un Adusbef, un Codacons, che sfidi la legalità del conto corrente obbligatorio, anzi la costituzionalità. Col corredo dell’impossibile Iban per tutti i vecchietti delle pensioni sociali, e i pagamenti attraverso bonifico, magari online, perché no, e il semplicissimo F 24. Gli avvocati Lannutti e Rienzi sono ammutoliti: quali utenti proteggono? Il potere delle banche è più imbattibile o suadente?

Calano le vendite dei giornali, per il quinto anno consecutivo. Ma la Federazione degli Editori non se ne cruccia, dichiarando aumentati i lettori, grazie ai siti online – da 4 a 6 milioni tra il 2009 e il 2011. Come se l’apertura di un sito, per un riscontro o un’ultima notizia, fosse la lettura del giornale.

“La Nazione” pubblica una corrispondenza da Siena sul dissidio, aspro, tra il Monte dei Paschi e il sindaco Ceccuzzi, democratico. Non è una novità, lo sanno tutti e lo hanno anche scritto. Ma l’editore della “Nazione” licenzia per questo il direttore, da poco nominato. Potenza di Siena? Della banca? Del Pd?

Prima gli araldi della banche, “Wall Street Journal”, “Financial Times”, “Economist”, poi le agenzie di rating, infine il Fondo Monetario: i dubbi fioccano sul governo Monti. Ma non smontano la fiducia dei nostri giornali. La fede si vuole cieca e assoluta?

A giorni alterni, Monti mette alla gogna la Spagna e la Grecia – che non si fa, nessun altro lo fa. Essendo Monti una persona beneducata, non lo fa per maleducazione. Lo fa da milanese, per provincialismo, gretto malgrado l’esibizione di buonsenso.

Roberto Bagnoli spiega che due italiani su cinque non sanno che pensione avranno. E calcola che il 27 per cento avrà pensioni basse, “inferiori ai bisogni”, il 16 per cento resterà senza. Nel supplemento “Risparmio” del “Corriere della sera”, formidabile testimonianza (involontaria?) del “mercato” che ci domina. Risparmio?
Ma non è una critica. Bagnoli sembra propendere per la fatalità.

Sullo stesso supplemento Marcello Messori celebra un “Addio Oscar dei risparmiatori”. Mesto: “Per l’Italia la perdita inesorabile di un primato. Una caduta ininterrotta da dieci anni. E non è finita”. La colpa è delle banche, spiega il professore, che si sono appropriati dei risparmi delle famiglie e li amministrano male. E conclude: “Risulta necessario rompere il quasi monopolio bancario” sul risparmio.
Ma non ha scritto una riga contro l’obbligo del conto corrente, e dell’inafferrabile Iban, imposto dal duo bancario Passera-Monti.

Giò Ponti dirigeva la Ginori a 23 anni. Giuseppe Terragni progettava edifici pubblici a 28. Il futuro è già passato?

A chi, come, quando, pagare le nuove tasse, e quanto, non si sa. Il ministero dell’Economia, che Monti regge, si è ridotto all’Agenzia delle Entrate. E l’Agenzia delle Entrate si è dedicata a creare un personaggio, o la carriera politica, al suo capo Befera. A costo di costose, benché improduttive, incursioni nei resort di lusso, nei week-end, con laute diarie, e straordinari notturni e festivi.

Il Professore fa scemenze, poi lamenta che i partiti lo “impaludano”: la logica dell’antipolitica è imbattibile. A patto di ritenere tutti sciocchi, anche quando si svenano per pagare tasse inutili.

“Crescita, il governo si muove”, titola in prima il “Corriere della sera” sabato: “Nuove tasse sulla benzina”. Senza ironia.

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