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sabato 5 aprile 2014

Meglio combattere la Polizia che la camorra

Dopo molte paginate infamanti, e quattro anni di indagini, la Procura non ha nulla contro Nicola Izzo, ex vice-capo della Polizia, Giovanna Iurato, prefetto, e il generale Antonio Girone, ex direttore generale della Dia, Direzione antimafia della Polizia, e ne chiede l’assoluzione. Ex perché dimessi in seguito alle calunnie. Ne chiede l’assoluzione la Procura di Roma, va precisato, non quella di Napoli che li infamò e li destituì.
Si può dire la Procura di Napoli un’allegra brigata, dei De Magistris, per intendersi, Woodcock e altri fighi, con la Harley e senza. Tutti di buona, di ottima, famiglia, i giudici sono dinastie a Napoli. Che invano il mastino Cordova tentò di far lavorare. Ma non è divertente. Due anni fa, tra uno sghignazzo e l’altro, la Procura di Napoli aveva “tagliato” le intercettazioni del prefetto Iurato per farne una stupida. Mentre la giudice della stessa città Claudia Picciotti prontamente la interdiceva dai pubblici uffici, insieme con Izzo.
Ora, se si divertono, perché dobbiamo pagarli? Perché la spending review non si applica ai giudici? 
E perché una Procura è abbandonata a queste persone? Una Procura della Repubblica è un ufficio delicato. A Napoli di più.
È una giustizia privata? Izzo è inviso ai centri sociali e ai no global. Iurato è berlusconiana (era, ora è alfaniana, e quindi forse in linea: i prefetti possono stare con Casini). Ma, again, perché dobbiamo pagarla noi, pagarla nel senso proprio, con le tasse?

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