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venerdì 4 luglio 2014

L’imperialismo tedesco è duro

Il Germania-Italia torna all’ora della lezione in classe. Con un tutore tedesco sempre più inflessibile, che niente soddisfa. Si penserebbe l’Unione Europa un patto tra uguali, ma la Germania non la pensa così: h un nucleo forte di satelliti, compresa, alla sua maniera sciovinista, la Francia, e con essi ha modellato l’Unione come una piramide: non c’è da discutere, c’è solo da obbedire.
L’argomento che la Germania è parte in causa e quindi ha diritto di critica non vale. La critica va esercitata in queste materie nei luoghi deputati. Fare ogni pochi giorni dichiarazioni in pubblico contro l’Italia è mettere l’Italia indifesa in condizione di ulteriore debolezza. La conseguenza non è da poco, ed è anzi all’ora attuale il punto debole più forte dell’Italia: non ci sono schermaglie politiche Berlino-Roma, c’è un attacco costante, amplificato dall’effetto annuncio, di Berlino contro Roma.
Questi sono i fatti dell’Unione Europea all’ora germanica. Che la Germania si arroghi, con cognizione chiara degli effetti, queste critiche distruttive è un segno da non sottovalutare: non è un eccesso inconsapevole e non è un errore, è un modo di essere. Passiamo da un imperialismo atlantico a uno tedesco e le differenze sono enormi: dalla crescita materiale e democratica perfino abnorme alla dissoluzione, senza remissione.      

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