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sabato 23 maggio 2015

A Sud del Sud - l'Italia vista da sotto (246)

Giuseppe Leuzzi

Solo tre compagni di scuola a Padova alla veglia funebre per Domenico Maurantonio, il diciannovenne morto in gita scolastica a Milano. Nessun altro, nemmeno un professore del liceo, nemmeno per dovere di rappresentanza. Paolo Giordano non si capacita, e invece la questione è semplice: la barbarie è, non è solo antimeridionale.

La questione della barbarie si può dire anche così: la Lega non nasce dal niente, la Lega “ha ragione”. E questa è una consolazione, essere “esclusi” dalla Lega e dal leghismo.

Questa settimana “Sette”, settimanale del “Corriere della sera”, si occupa con la sua firma più prestigiosa, Gian Antonio Stella, di un concorso a Lingue e letterature straniere di Ragusa, sede distaccata dell’università di Catania. Di un concorso non a cattedra ma a un “contratto”. L’articolista tratta in dettaglio di un  ricorso contro l’assegnazione della borsa, per dire che a Ragusa, o a Catania, il diritto un vige. E un profumo di scorrettezza c’è, ma non si capisce dove, se a Ragusa o a Milano.

Anche questa storia si può vedere dentro la barbarie. Che il “Corriere della sera” impegni un giornalista sulle cronache “impossibili” dal Sud. Anzi, la sua firma più prestigiosa. Evidentemente ce n’è domanda.

L’Expo delle bandiere blu
L’inquinamento in Toscana, tra Scarlino e Follonica, in un’area di trenta km. quadrati, la zona industriale della Casona e la costa, è talmente elevato da risultare direttamente velenoso. Con tracce abbondanti di arsenico, piombo, zinco, cadmio e altri metalli pesanti, In terra, nell’aria e nelle acque. Non da ora. Ma nessun allarme è dichiarato. Anzi, Follonica, importante centro balneare, ha sempre avuto la bandiera blu. Malgrado sia contigua, oltre che a Scarlino, anche a Piombino. Di inquinato  c’è solo la “terra de fuochi”, che smuova le penne, i vescovi, e gli appalti “verdi”, teoricamente anti-inquinamento, e naturalmente non corrotti.
Scarlino da anni fa propaganda per la sue spiagge bianche – ex soda Solvay? – vantando che siano contigue al parco naturale di Follonica. E magari avrà anche la bandiera blu, come Follonica. Le bandiere sono blu di ossidi.

Per non dire di Milano, la capitale verde del mondo con l’Expo che nutre il pianeta. Milano non ha il mare, si sa, e quindi non può avere la bandiera blu. Ma ha una darsena, che si è recentemente lustrata, e quindi non è detto. Una blu ad honorem  comunque se l’attribuisce con l’Expo, le “città verdi” di architetto, i giardini verticali, i novemila, o novantamila, alberi (non) piantati del maestro Abbado, e le molte chiacchiere, sempre rigorosamente ecologiche.
Milano ha le acque più sporche del pianeta, nei navigli e nei fiumi. Ha le falde inquinate da decenni d sversamenti dei residui tossici di mezza Europa. Non ha collettori.  E nemmeno depuratori. Ma questo non importa: chi ha i soldi fa la realtà.

Il Sud va indietro - chi lo dice?
“Dopo tre anni di recessione, l’economia italiana” torna a crescere: “Ma dietro il dato economico nazionale si riscontra una divisione regionale di lunghissima durata, che si è approfondita negli ultimi anni”. E in conclusione: “Le differenze regionali sono comuni in molti paesi, ma il caso italiano è speciale a causa della sua longevità”. Chi l’ha scoperto, “Il Mattino”, ”La Gazzetta del Mezzogiorno”? No, l“Economist” l’altra settimana, con data 18 maggio. Partendo dalla rilevazione che la crisi in Italia è stata la crisi del Sud.
“In termini di prodotto interno lordo pro capite, gli italiani a Nord sono diventati quasi due volte più ricchi dei loro compatrioti meridionali. Mentre i settentrionali sono più ricchi dei britannici, i meridionali sono più poveri degli sloveni – l’“Economist” compara in una elaborato grafico il Nord e il Sud Italia con 29 paesi europei, sulla base di quattro indicatori: produzione, occupazione, istruzione, digitalizzazione. “La disoccupazione si aggira sul 9,5 per cento al Nord e sul 20,8 per cento al Sud. Nell’istruzione il Nord riesce meglio dei francesi nei test matematici Pisa, i meridionali, per contro, molto peggio dei croati. La maggior parte dell’Italia arranca in Europa in termini di infrastrutture digitali, ma il Sud va peggio: al Nord il 75 per cento delle famiglia ha accesso alla banda larga, al Sud solo il 65 per cento, meno che a Cipro”.
Inevitabile il paragone conclusivo della nota : “Negli anni 1990 la differenza tra l’Ovest e l’Est della Germania era più ampia che tra Nord e Sud Italia, ora è minore”.

Il Sud è pagano
Per molta pubblicistica transalpina, spiega De Martino, “Sud e magia”, il Sud non è magico, nel senso dei maghi, ma pagano. Che dovrebbe essere la stessa cosa ma non lo è: il Sud – il Sud Italia – è pagano nella polemica protestante anticattolica. La Chiesa è pagana perché corriva al Sud pagano e anzi lo fomenta – cioè al Sud si scopre, secondo gli antipapisti, butta via la maschera.
De Martino dice che molti “studi” sono stati fatti in proposito, e ne cita estesamente uno, di Theodor Trede, in quattro volumi, che assicura molto dotto, praticamente su ogni aspetto della religiosità popolare. Con l’avvertenza che la superstizione c’è ovunque, ma nell’Italia del Sud “assume proporzioni di un gigante”, così De Martino sintetizza Trede, “mentre in Germania si ridurrebbe a quella di un nano”. 
De Martino stesso però, pur escludendo la superstizione e la stregoneria, fa grande caso del malocchio. Sia nella prima parte della raccolta, sulla “magia lucana”, sia nella seconda, sulla jettatura a Napoli. Il vecchio, vecchissimo scongiuro apotropaico che sempre ha accompagnato l’uomo nel Mediterraneo – ma anche in Africa, e probabilmente nelle altre culture.  Che non è una superstizione ma una rete “più” complessa di stati psichici – più di quella giornalistica, o tardo positivista. Essendo stato più volte “passato” dalla mamma, che non era fattucchiera, contro il malocchio – l’“occhio” di olio nel’acqua – posso testimoniarne l’effetto ricostituente. In questo senso il Sud è pagano, d’intelligenza e volontà  aperte, vigili.
Le pratiche di scongiuro prevalente sono sul futuro (innamoramento, matrimonio, procreazione), sulla partenza (De Martino è curiosamente sordo a questo tema, pure prevalente ai suoi anni, quando si emigrava ancora in massa), sulla malattia.

Cattolicesimo meridionale
De Martino ha anche un “cattolicesimo meridionale”, contiguo alla “magia lucana”. Territorialmente è incontestabile: nel Meridione il cattolicesimo è meridionale, la stessa Italia lo è. Ma lo studioso intende altro: meridionale dice per superstizioso.
Tutte le pratiche canoniche (battesimo, consacrazione, olio santo, e l’esorcismo stesso naturalmente) lo studioso delle religioni dice esorcismi. La distanza tra la “magia lucana” e il sacrificio della messa riconosce “immensa”, ma solo “culturale”. Mentre l’analogia più volte implicitamente ribadisce.
Ora, De Martino era studioso delle religioni. E meridionale. Non c’è scampo.

La mafia dell’antimafia
Gianna Fregonara segnala con scandalo sul “Corriere della sera” la riapertura a Reggio Calabria degli asili comunali. Come, erano stati chiusi? E sono così pochi, appena tre? Colpa della mafia, dice la giornalista, che ha portato alla chiusura. E anche allo scioglimento del consiglio comunale appena eletto nel 2011, con commissariamento della città: “Dopo le proteste di genitori e associazioni i  commissari avevano cercato di correre ai ripari, provando a rimediare all’ennesimo schiaffo ai cittadini”. Fingendo di non sapere che i commissari sono lì per non fare, giusto per la diaria.
I commissari sono funzionari di Prefettura. Incapaci e incapacitati di tutto, ma felici. Specie dacché le Prefetture hanno potuto moltiplicare gli scioglimenti comunali per mafia, senza dover dimostrare niente – come a Reggio Calabria, dove nessuna incolpazione è seguita allo scioglimento. Per farsi a rotazione dodici-diciotto mesi di retribuzione extra, con uscieri e autisti a disposizione, e il potere di pagare o non pagare gli appaltatori. Un abuso naturalmente non sanzionabile da nessuna legge anticorruzione, e un’assurdità.

Un round per Lo Forte contro Lo Voi nella battaglia per la Procura di Palermo, per chi ne sarà il Procuratore Capo. Il Csm aveva scelto Lo Voi, che non si sa chi sia, giusto che è un giudice, preferendolo a Lo Forte. Il Tar del Lazio onnipotente ha annullato la nomina del Csm. Lo Forte invece si sa chi è, anche perché è il candidato dei giornalisti giudiziari. Nonché per aver bloccato la Procura di Palermo per una dozzina d’anni, per condannare Contrada (la condanna è ora cassata dalla Corte europea di giustizia) e per processare Andreotti capomafia, un atto d’accusa di 120 pagine finito nel nulla. Fu anche famoso in tempi remoti perché il suo capo Rocco Chinnici, quello che alta in aria nel film “La mafia uccide solo d’estate”, lo considerava un intrigante, un maneggione democristiano.
 
Contrada dunque non era processabile, o andava assolto, o insomma quello che è: lo ha stabilito cinque settimane la Corte Europa di Giustizia, il 5 aprile, con abbondante ritardo, ma Contrada non era colpevole. Mentre i suoi giudici hanno fatto carriere strepitose - e hanno evitato di arrestare i mafiosi. Anche alcuni cronisti giudiziari ci hanno fatto carriera, tra anticipazioni e indiscrezioni, e  così la notizia del clamoroso “errore” non ha fatto notizia, non sui giornali.  

leuzzi@antiit.eu

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