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lunedì 14 dicembre 2015

La migliore accoglienza all’immigrato è la legge

Ci vogliono in media cinque mesi in Germania – secondo il Bamf, l’ufficio federale per le migrazioni e i rifugiati – per completare la pratica di un richiedente asilo. Un po’ di meno della media se il richiedente asilo è siriano, molto di più per i balcanici e i somali, anche dodici mesi.
Il Bamf dice  gli immigrati tutti contenti e riconoscenti. Perché sono ospitati, e hanno un fondo spese di 400 euro al mese. L’Italia ne spende di più, 30 euro al giorno per immigrato, 900 al mese. Ma non vanta primati. Forse perché li spende per il tramite del volontariato o terzo settore, che è un po’ una piaga: molta approssimazione e qualche imbroglio.
D’altra parte la pratica in Germania non è semplice  Necessita da assistenza legale, costosa e non gratuita, e le richieste d’asilo, se non sono di siriani, vengono respinte alla prima istanza. Bisogna fare appello, e l’appello può prendere – prende di solito - tre anni. Mezzo milione di immigrati vivono in Germania ancora come richiedenti asilo.
L’accoglienza non è agevole. Specie in senso stretto: come salvataggio in mare o pronto soccorso  alla sopravvivenza, invece che come ricerca di persone da integrare, con politiche mirate all’accoglienza nei paesi di partenza, come facevano gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada. E tuttavia si qualifica diversamente: generosa in Germania dopo l’uscita di Angela Merkel un mese f a, micragnosa in Italia. Che però spende di più, in totale e per immigrato.
L’accoglienza è soprattutto un fatto d’immagine. L’Italia, che non soltanto spende di più, ma in mare per anni ha attuato bene una rischiosa missione salvataggi, può venire liberamente oltraggiata, la Germania adottata come terra promessa. Senza sostanziali differenze alla base del giudizio. Gli immigrati, gli africani soprattutto, traviati dal nazionalismo furbo della decolonizzazione, sono oltraggiosi e non collaborativi. Lo sono qui come in Germania. Dove però vengono tenuti sottoposti alla legge, non si fa buonismo. 

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