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martedì 23 maggio 2017

Gli stati maggiori contro il terrorismo

Manchester conferma, se ce ne fosse bisogno, la giustezza dell’enfasi che Trump sta mettendo nella difesa dal terrorismo islamico. Col divieto all’immigrazione dai paesi di origine dei terroristi, per quanto controverso, e col vertice arabo di Riad, una sorta di stati maggiori contro il terrorismo..
È l’atteggiamento complessivo del mondo arabo nei confronti dell’Occidente al fondo del terrorismo, all’interno e nella diaspora in Europa e negli Usa. Compresi i due convitati di pietra di Riad, Iran e Afghanistan, che non sono arabi ma sono all’origine del terrorismo, che hanno organizzato e di cui sono stati i santuari, Hezbollah e Al Qaeda prima dell’Is.
Del khomeinismo in particolare si dimenticano gli effetti, da promotore del rifiuto armato dell’Occidente, in Libano e in Algeria, e nel mondo islamico in generale. Il movimento Hezbollah è ancora attivo e forte in Libano, alla frontiera con Israele e dentro il piccolo paese che tiene in soggezione. L’accordo di Obama con Teheran lo aveva trascurato, ma ora sarà la pietra d’inciampo di cui l’Iran dovrà liberarsi se vorrà uscire dal limbo delle sanzioni.
Lo  schieramento unificato che Putin propone contro il terrorismo islamico dovrà passare, prima che dall’armamento atomico dell’alleato Iran, dall’abbandono di Hezbollah.

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