Cerca nel blog

lunedì 22 maggio 2017

L’immigrazione è un business

Il problema immigrazione si risolve facilmente. La cittadinanza per chi è nato in Italia e vi studia e lavora. La cittadinanza per chi ha in Italia occupazione stabile, è incensurato, e ha socialmente integrato. Il ricongiungimento familiare, per chi ha un lavoro stabile. Col visto - e quindi in sicurezza e con le spese di viaggio in uso tra i vettori internazionali.
Si parla molto di fronteggiare l’assalto immigratorio. Ma se ci fosse una politica dell’immigrazione altra che le periodiche sanatorie, non ci sarebbe l’assalto.
Si parla molto di “aiutare” l’Africa a tenere i suoi africani. Ma non si mettono in atto le tre o quattro semplici soluzioni che stabilizzerebbero il quadro: vagliare le pratiche di ingresso, controllare e governare gli accessi.
Da molti anni l’Italia ha bisogno ogni anno di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici stranieri. Ma non ha mai messo in pratica una sola politica dell’immigrazione.
Si può addebitare questo all’inefficienza dell’Italia repubblicana. È possibile. Ma l’ondata immigratoria è ornai trentennale. E l’inefficienza è vera solo su questo versante, dell’ottimizzazione in chiave legale. Sul versante dell’accoglienza invece l’efficienza è massima.
Massima è l’efficienza nell’attrarre risorse, italiane ed europee, nel nome del’accoglienza, da suddividere tra le miriadi di onlus e ong che si creano per questo scopo. Non si fa una politica dell’immigrazione per favorire ìl business dell’accoglienza? Questa è la realtà: aprire sempre nuovi capitoli di spesa in forma di “aiuti”, su cui lucrare, senza beneficio per una immigrazione regolarizzata.

In Italia e anche fuori. Accanto alle ong “benefiche” prosperano, nelle Filippine, nella Repubblica Dominicana, in Senegal, “agenzie” di reclutamento. Che per 2 e 3 mila dollari forniscono un visto turistico, di norma ottenibile gratis, e l’indirizzo di una famiglia di Milano o di Roma che ha bisogno di una baby-sitter. Indirizzo magari rubato a uno dei tanti “Porta Portese” cittadino, giornali d’inserzioni gratuite – uno buonissimo a Roma, in lingua inglese, procura domande di lavoro da tutto il mondo.

Nessun commento: