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venerdì 26 maggio 2017

La poesia è ancora una passione

“Datemi un sogno, un sogno da sognare,\ ma così bello che non si possa realizzare…”. Un altro Perri, non quello di “Emigranti”, meridionalista e antifascista. Un agricoltore, nato a Locri, residente a Ciminà, nelle balze settentrionali dell’Aspromonte. Uno che, dice, avendo rinvenuto in un casale da lui acquisito da Giovanbattista Grillo una cassa di libri, se li è letti e ha maturato la passione per la lettura. Anche per la scrittura, che è la sua occupazione nel tempo libero.
Nulla di speciale. Racconti di guerre immaginarie, e versi di sogni e d’amore. Per la turista che fa il bagno a Siderno, “balenan tra l’onde, o bella sirena,\ I tuoi seni rotondi di luna piena”. Come per Antonella Clerici, “mossa chioma di nuvola gialla,\ le tua ciglia son’ali di farfalla”. Il curioso è che la passione letteraria, pur con tutti i suoi limiti, fiorisca in orizzonte ristretto e anzi chiuso, della piccola ananke quotidiana. In  ambiente sovrastato dal malaffare. Che la poesia sia ancora il diletto di qualcuno, non della professione.
Francesco Perri, Io, me stesso e qualcun altro, Calabria Letteraria Editrice, pp. 114 € 8

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