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venerdì 27 ottobre 2017

Ombre - 388

La fuga di notizie
Svuotò i giornali
I redattori astringendo
A stringere la cinghia
Di trasmissione

Non è successo nulla alla Banca d’Italia. Salvo che troppe banche sono fallite. Con gravi perdite per i risparmiatori. E che tre dirigenti della vigilanza, e il segretario di Draghi quando era governatore, sono passati con ottimi stipendi alla Popolare di Vicenza da loro controllata. Prima che saltasse il tappo.

Tutto quindi come prima alla Banca d’Italia: la politica abdica anche quando non dovrebbe. Effetto di insindacabili presidenze della Repubblica, di Mattarella dopo Napolitano. Presidente  di cui peraltro il rottamatore Renzi, che avrebbe voluto rottamata anche la Banca d’Italia,  è stato il pupillo e il padrino.

Heather Lind, di professione attrice, accusa George Bush di “aggressione sessuale” due anni fa.  Quando l’ex presidente aveva già 89 anni, e andava in sedia a rotelle per il Parkisnon. Ma è una commedia?

Lotito certamente non è una persona seria, si sapeva prima della sceneggiata sui suoi razzisti. Ma ha creato una società di calcio che funziona, malgrado si direbbe se stesso: l’impresa prescinde dall’imprenditore, bisogna rivedere  tutta la filosofia dell’impresa?

Il poco serio Lotito è quello che ha avuto e ha più potere nella federazione del calcio, dagli arbitri al tribunale sportivo, alla federazione stessa. Dapprima in alleanza col Milan, quando c’erano Berlusconi e Galliani. Poi con Alberto Agnelli della Juventus. Il calcio è poco serio.  

Si può fare un governo giallo-nero. Poi rosso-nero. Poi “giamaica”. Indifferentemente, sempre con lo stesso cancelliere – si può fare in Germania. Senza coerenza ma con un programma di governo. Nell’ammirazione generale. In Italia invece non si deve fare un governo – non si deve votare per fare un governo. Poi dice che c’è corruzione, spreco e decadenza.


Solo Marina Ripa di Meana in Italia ha posto la domanda giusta alle 40, o 50, attrici di Weinstein: ma chi ve lo ha fatto fare? Non un giornalista, un tuttologo, un maschio altrettanto perfido.

“Lo scorso giugno l’82 per cento degli elettori ha votato per conservatori e laburisti, due partiti con un chiaro programma di uscita  dall’Unione Europea”: Jill Morris, ambasciatrice della regina Elisabetta a Roma, è andata al “Corriere della sera”, “nella storica sala Albertini in via Solferino”, e ha detto quello che tutti sanno ma non dicono. Ogni tanto gli inglesi sono leali – o anche: gli ultimi “inglesi” sono i falsi di Milano.

L’ambasciatrice ha evitato di dire che il restante 18 per cento dell’elettorato era per l’Ukip e assimilati, per gente anche violentemente antieuropea, razzisti e assimilati. L’Europa non sembra, poiché si gloria di tanga storia, ma spesso è solo bugiarda – vantona (l’Inghilterra è ben europea). Aver dominato il mondo non è titolo di saggezza.

“Trovare un saldatore italiano è quasi impossibile, perché, nonostante la disoccupazione giovanile, abbiamo perso tute le scuole professionali”. Il ministero s’inventa la scuola-lavoro come passatempo, come per tutti gli altri insegnamenti. Il vero problema italiano è la scuola: la gestione della scuola, il ministero, i consulenti scolastici – anche questi votati al business.

Sproloquio di Sabino Cassese sul “Corriere della sera” contro la discussione alla Camera delle mozioni 5 Stelle, Lega, Sinistra Italiana, Fratelli d’Italia e Pd sulla Banca d’Italia: “illegittime”, “inopportune “, “inammissibili”. Dio li fa e poi li perde – non è la prima scemenza del professore? Le Camere non possono votare mozioni indirizzo al governo, sulle materie su cui il governo è chiamato o sta per decidere? E allora che ci stanno a fare.

Perché il “Corriere della sera”, come “la Repubblica”, difendono una Banca d’Italia che spesso hanno criticato, su punti sensibili? In odio alla politica, quando infine ha fatto propri i loro argomenti.
È sempre la mentalità del tanto peggio tanto meglio delle – si pensava vecchie – dirigenze comuniste dei grandi editori.

Fa titolo in America “Russia Today”, il network privato russo pro Putin, che legge lo scandalo Weinstein come manovrato da Trump contro i democratici, dato che il produttore era amico e finanziatore dei Clinton e degli Obama: “Non capiscono il ruolo di una libera stampa, se non sotto forma di complotto”, argomentano i media americani. E il complotto di Putin che fa eleggere il presidente degli Stati Uniti? Che i (tanti) servizi segreti Usa hanno buttato lì e i media riprendono convinti.

Che la Russia abbia deciso le presidenziali americane, influenzando l’opinione e perfino  manomettendo i diritti di voto, sembrava un’esagerazione. La cosa diventa ridicola ora che in Russia qualcuno sostiene di averle influenzate.
L’America però vuole credere di avere votate come hanno deciso i russi, l’uso libero degli agenti di Putin di bots e trolls, programmi automatici e provocatori .

Secondo il servizio sicurezza di Facebook, gli annunci elettorali possibilmente pagati da agenzie russe ammonterebbero a un massimo di 100 mila dollari. Che nell’economia elettorale americana sono lo zero virgola dei fondi di ogni candidato – sono la spesa di un candidato a un consiglio comunale in Italia.


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