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venerdì 9 novembre 2018

Dante stellare


Le stelle, “bellezze etterne” e “«cose belle”» per definizione, tornano al termine di ogn cantica, “nella’Divina Commedia’, sino al verso finale del ‘Paradiso’, dove «l’amor che move il sole e l’altre stelle» chiude il poema riecheggiando i versi che nel canto I dell’‘Inferno’ avevano inaugurato il viaggio di Dante”. L’inizio del viaggio è “sancito dal riferimento alle stelle”. Poi, dopo il “cieco mondo” dell’Inferno, “la prima cosa che Dante nota all’uscita dall’«aura morta» è che Venere, splendendo in cielo insieme ai Pesci, «faceva tutto rider l’oriente»”.
Una lettura-gioiello della “Commedia” tenuta da Boitani a un Festival estivo, il Futura Festival di Civitanova Marche, il 31 luglio 2015 – un piacere di cui non priva una lunga introduzione di Massimo Arcangeli di cui si capisce poco, forse astrologica. Da studioso appassionato delle stelle, ma di acume critico singolare.
“Dante, che per raffigurare il Paradiso non poteva contare su modelli iconografici precedenti, ispira la sua poesia alle stelle. Poesia che non esclude il mito, ma piuttosto lo eleva al sublime”. Figura mitologica è “la Galassia, scrittta con la «g» maiuscola”, la donna che allatta. La “Commedia” stessa ha un “movimento circolare”, stellare. Per “la consonanza tra «l’amor che move il sole e l’altre stelle» del verso finale e l’amor divino che, nel I canto della ‘Commedia’, «mosse di prima quelle cose belle»”. Di stelle Dante ne poteva vedere a profusione a Ravenna, nei cieli bizantini.
Dante non è stato il primo: la poesia “sulle stelle ha avuto inizio col famosissimo plenilunio cantato da Omero nell’VIII libro dell’‘Iliade’… Una delle descrizioni liriche più suggestive di tutti i tempi, otto versi di un plenilunio che non ha paragoni nella poesia occidentale, almeno fino a Dante” - e poi Leopardi, che le stelle di Omero trovarono singolarmente vicino: “Lesse il brano in lingua originale all’età di undici anni e ne rimase folgorato”. Al verso finale, “l’amore che move il sole e l’altre stelle”,  Dante “è diventato una stella”: il suo desiderio viene mosso-ricreato da Dio allo stesso modo come all’inizio del poema Dio ha creato le stelle. 
Piero Boitani, Dante e le stelle, Castelvecchi, pp. 45 € 5

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