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giovedì 1 agosto 2019

Recessione (81)

L’economia è ferma, dopo un ripresa minima.
La crescita a tasso zero significa, nella metodologia Istat, che tende a stabilizzare i flussi, che l’economia è in regresso.

Sono ferme anche Germania e Francia, i partner maggiori dell’economia italiana, con riflessi quindi negativi sulle prospettive.

L’Europa è l’unica grande area economica che non è uscita dal gorgo creato dalla crisi del 2007: le politiche di stabilizzazione hanno prevalso su quelle della ripresa, con al sola eccezione del quantitative easing deciso da Draghi in solitario alla Bce. In termini pratici l’Europa ha adottato una politica suicida, di bassi salari e consumi compressi – di stabilità nella disugaglianza.

L’occupazione aumenta, ma per la moltiplicazione del part-time. A retribuzioni dimezzate.
È un’occupazione a effetto reddito zero (inferiore alla sopravvivenza), che quindi produce stagnazione, consumi ridotti.

Al Sud non lavora la metà della popolazione: il tasso di attività è il più basso dell’Unione Europea, il 54 per cento della popolazione in età lavorativa.
Il tasso di occupazione (gli occupati rispetto alla popolazione) supera di poco il 40 per cento: gli occupati sono sotto i sei milioni, su una popolazione di quattordici milioni.,

Un giovane su due in età lavorativa (17-24 anni) al Sud, Abruzzi compresi, il 52 per cento, non lavora.

Dal Duemila emigrare dal Sud due milioni di persone - al netto dei rientri, pochi.

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