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giovedì 5 dicembre 2019

Ombre - 490


Un Consorzio Universitario di Agrigento si è affidato a Mifsud, l’uomo del Russiagate, sedicente professore maltese, per creare una università euromediterranea. Sembra una bufala leghista contro il Sud, e invece è vero.

Mifsud non ha fatto niente, e si è speso 200 mila euro del Consorzio in tre anni tra viaggi, cene e telefonate – con cinque blackberry. Senza nessun controllo, solo ora, dopo due anni che è sparito.

La storia di Mifsud ad Agrigento è anche buona: un consorzio universitario che può dilapidare 200 mila euro per cene e telefonate di un “professore”. 
Sempre che il Consorzio non sia un’altra copertura dei servizi segreti – perché allora uno si dovrebbe chiedere: servizi a chi?

“Clima malato: tra i paesi con più vittime c’è anche l’Italia”. Al sesto posto per numero di decessi, poco meno di ventimila (19.947) nei venti anni 1999-2018, riconducibili a eventi naturali, temporali, alluvioni, esondazioni, terremoti. In realtà al dissesto idrogeologico, ai mancati interventi infrastrutturali, e all’edilizia obsoleta o non a norma. Ma questo non è ritenuto un delitto, nemmeno un errore, a fronte dell’effetto sera.  

Va il Pd al governo, l’unico partito che (forse) sa cosa succede nel mondo, e chiede di firmare il Mes senza ah né bah, si disinteressa della Libia, si disinteressa dell’immigrazione, non sa nulla della Cina, e non si occupa di Trump, dei dazi, della Nato. Ma l’Italia non è così provinciale, questa era la (vecchia) Dc.

Il pareggio del Sassuolo in casa della Juventus ha pagato un notevole 5.50. Con la vittoria – Sassuolo vinceva dopo la papera di Buffon, l’arciportiere - avrebbe pagato 9.50. Poi lo stesso Sassuolo in casa si è fatto beccare dal Perugia, squadra da poco tornata in serie B e nome solforoso di scandali di ogni tipo, compreso perfino Paolo Rossi. Tutto ok, siamo sicuri?
Non si scommette più: questa sì che è una notizia.

Nessuno spiega sui giornali, lasciamo stare le tv, cosa è esattamente il Mes e come funzionerà. Non sul “Corriere della sera”, non su “la Repubblica – nemmeno sul “Sole 24 Ore”. Benché la Banca d’Italia abbia esplicitato da tempo le riserve. E sia facile anche saperne di più attraverso le banche, che hanno addetti alla comunicazione molto attivi. Solo le beghe tra Conte e Salvini vengono illustrate. Che interessano a chi?

Roberto Perotti s’incarica su “la Repubblica” - tre giorni dopo il focoso dibattito parlamentare sul nulla - di spiegare il Mes. Dando addosso a Salvini: le cifre non sono quelle che dice il capo della Lega. Ma dandogli ragione: la ripartizione dei fondi ha favorito, potrebbe favorire, le banche tedesche. Ma in misura ridotta, intendiamoci, per alcuni miliardi. Cioè?
Perotti è un economista, non è un ingenuo. Forse nemmeno cattivo. È uno del Pd, confuso.

Convocato in audizione in Parlamento il governatore della Banca d’Italia Visco conferma il rischi che il Mes imponga una ristrutturazione del debito: “I benefici contenuti e incerti di un meccanismo per la ristrutturazione del debito vanno valutati a fronte del rischio enorme che si correrebbe introducendolo: il semplice annuncio di una tale misura potrebbe innescare una spirale perversa di aspettative di insolvenza, suscettibili di autoavverarsi”. Ciononostante, lo assolve. Senza cioè che nessuno, a Bruxelles o altrove, escluda la ristrutturazione del debito.

Mentre Visco parlava a Roma, il presidente dell’Eurogruppo Centeno a Bruxelles chiudeva la riunione dei ministri del Tesoro liquidando qualsiasi obiezione o interpretazione restrittiva del Mes: “l’accordo per il nuovo Mes è stato chiuso a giugno, e va firmato tra un mese”.

Visco ha detto anche di più. Ha lamentato la mancanza di “un disegno organico di completamento dell’unione monetaria”. E il mancato completamento dell’unione bancaria. Non riesce a collegare le due “mancanze” – che sono rifiuti espliciti, non dimenticanze, della Germania – con il Mes.

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