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giovedì 5 dicembre 2019

Flaubert da ridere

Tra Lourdes e Fatima, i pastori  “tutti stregoni. Hanno la specialità di parlare con la Santa Vergine”. L’asfalto “ha soppresso le rivoluzioni: impossibile fare le barricate”. Lo champagne “provoca l’erotismo della gente da poco. La Russia ne consuma più della Francia”.  L’ottimista è “equivalente di imbecille”.
Flaubert spurga, uno scemenzario lungo una vita, qualche volta anche faceto. Brune - “più calde che le bionde (v. bionde). Bionde - “Più Calde delle brune (V. Brune)”. Nere - “Più calde delle bianche (v. bionde  e brune)”. Crociate - “Sono state benefiche per Venezia”. Borsa - “Termometro dell’opinione pubblica”. Cigno – “Canta prima di morire”.  
Non granché – ci sarebbe di peggio, nella lingua che si parla e si scrive senza riflettere. Con le illustrazioni, di Giancarlo Ascaro e Pia Valentinis, un po’ meglio.
Queste edizione recupera uno scritto di Flaubert che spiega la raccolta come una “vendetta”. Contro la fatuità della conversazione, che si sviluppa per frasi fatte: “Un’apologia della trivialità umana”, ma “ironica e stridente”
Arbasino ne aveva fatto un aggiornamento-rivisitazione: le frasi fatte di oggi erano le stesse.
Gustave Flaubert, Dizionario illustrato dei luoghi comuni, Centauria, pp. 115 € 18

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