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sabato 7 dicembre 2019

Manie d’autore

Uno sciocchezzaio d’autore: di manie, abitudini, pretese, fissazioni, frasi celebri di grandi scrittori. Un centinaio sono esplorati e “beccati” da Marías. Che ci ha lavorato in gioventù, negli anni di formazione – di grandi letture. Sui testi sacri, ma più su quelli di contorno: memorie e testimonianze di amici, parenti, conoscenti, lettere, biografie affidabili. Henry James fissato con le parole (prolisso, noioso), Mishima con l’igiene, Joyce con gli escrementi, Faulkner con i cavalli, Stevenson con i criminali, Thomas Mann con l’intestino. Conad Doyle difensore, a pugni, delle donne, Oscar Wilde e la mano molle.
Da Madame du Defand e Sterne in poi una galleria di tic, vezzi e disastri dei maggiori scrittori degli ultimi secoli, non spagnoli. Ritratti brevi, per aneddoti. Fino a Tomasi di Lampedsa e Nabokov. Non irrispettoso, curioso. Su Thomas Mann – l’uomo rispetto ai romanzi e ai saggi - ci sarebbe ben altro da ridire che non la semplice ipocondria. Jessie George Conrad, moglie di Joseph, ha questo complimento del marito per il suo libro di ricette: “Soltanto i libri di cucina posson considerarsi , dal punto di vista morale, al di sopra di ogni sospetto: il loro unico obiettivo concepibile non può essere che accrescere la felicità degli esseri umani”.
È la riedizione del 2004 dello stesso editore – la pubblicazione originale è del 1992.
Javier Marías, Vite scritte, Einaudi,  pp. 218 € 19

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