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mercoledì 21 luglio 2021

Tycoon in volo per vendere internet spaziale

Sembra una cosa goliardica e quasi fantascientifica, il viaggio suborbitale dei neo ricconi, Branson, Bezos e Musk, una decina di minuti sparati da un razzo. È invece una promozione di internet spaziale, una banda larga celeste, al costo fra i 30 e i 100 euro al mese. Branson con Virgin Media, Bezos con Blue Origin, Musk con Space X.
Musk è partito per primo. La sua Starlink in due anni ha già posizionato 1.600 satelliti a bassa orbita, fra i 1.100 e i 1.325 km. dalla Terra, mobili. E avrebbe già raccolto mezzo milione di abbonamenti, a 100 euro al mese, per connessione tra i 50 e i 150 megabit al secondo – punta al milione entro l’anno. Bezos ha in progetto Amazon Kuiper, un investimento da dieci miliardi di dollari, per una costellazione di 3.200 satelliti su orbite dimezzate rispetto alla Starlink di Musk.
Ma prima di tutti è arrivata l’europea Eutelsat, che ha una quota del 24 per cento di OneWeb, il gruppo di telecomunicazioni spaziali cerato dal governo britannico col gruppo indiano Bharti Global. Eutelsat propone in una decina d apesi – in Italia attraverso Tim – abbonamenti alla banda larga satellitare a partire da 30 euro al mese. Tim promoziona la novità con tremila abbonamenti a 19,90 euro in più dell’abbonamento telefonico, con antenna e modem in comodato d’uso.
Uno studio Eurconsult prevede a fine decade 110 milioni di utenti della banda larga satellitare. Per un mercato da quasi 13 miliardi di dollari – 12,7.

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