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martedì 7 giugno 2022

Ecobusiness

L’auto elettrica sposta il centro mondiale di produzione dall’Atlantico all’Estremo Oriente. In termini di minerali necessari alla produzione di batterie performanti, e di capacità di produzione delle batterie stesse.
Uno studio di Ubs Evidence Lab, laboratorio di analisi del gruppo bancario svizzero, calcola che con un mercato mondiale dell’auto al 100 per cento elettrico, la domanda di litio crescerebbe del 3.000 per cento, del cobalto del 2.000 per cento, di terre rare del 655 per cento, di grafite del 524 per cento, di nickel del 200 per cento. Tutti minerali di produzione soprattutto cinese e asiatica, oltre che russa. Mentre la domanda di acciaio resterebbe uguale – meno 1 per cento.
La capacità di produzione delle batterie per auto elettrica più performanti è al momento quasi totalmente cinese, sudcoerana e giapponese: per il 94 per cento esattamente. Quattro aziende cinesi hanno il 44 per cento del mercato delle batterie, in termini di potenza installata. Tre sudcoreane coprono il 32 per cento del mercato. E tre giapponesi il 18 per cento.

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