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venerdì 10 giugno 2022

I dessous dell’Ucraina

Come mai l’Ucraina, ricca di istruzione, di miniere e di fabbriche, nonché da sempre granaio del mondo, è un paese povero – classificato “povero” nelle statistiche internazionali? Dei paesi ex sovietici è quello che è migliorato meno nei trent’anni di libertà – meno del Kazakistan, per dire, o della stessa Bielorussia, che pure non sono modelli, né sociali né politici, né hanno più risorse naturali. Perché è un paese corrotto: non si può dire oggi che è in guerra, aggredita dalla Russia, ma bisogna saperlo.
Il pil ucraino, di 150-155 miliardi di dollari prima dell’invasione, collocava il paese al 58mo posto nella graduatoria mondiale per valori assoluti – nei dati della Banca Mondiale. E al 107mo posto per pil pro capite. È – era – il paese più ricco dell’ex Urss, dopo la Russia e il Kazakistan, ma anche il più povero in termini di pil pro capite: meno della metà della Bessarabia, un terzo del Kazakistan.
Si sono fatti molti scioperi, dopo l’indipendenza. Nel Donbass e nelle altre aree industriali: semplicemente perché i lavoratori non venivano pagati.
Si sono fatte molte “rivoluzioni arancioni”. Che si suppongono della “società civile” per le riforme. Ma non in Ucraina: sono state sempre “rivoluzioni” organizzate da oligarchi contro governi eletti – nella migliore delle ipotesi da affaristi contrari ad altri affaristi. Schematizzati come pro-europei o filorussi, ma per comodo. E con molti soldi occidentali, di filantropi americani e altri di fonte non dichiarata.
In tempi normali sarebbe stato difficile per l’Ucraina accedere all’Unione Europea. Benché già legata alla Ue dal 2017 dall’Accordo di Associazione e Libero Scambio, che liberalizzò i visti. Alla vigilia dell’invasione, il Fondo Monetario aveva sospeso l’avvio (con una tranche da 700 milioni di dollari) di uno Stand by Arrangement del giugno 2020, l’accordo per un prestito di 5 miliardi di dollari, in attesa di “rassicurazioni sul progresso nella realizzazione delle necessarie riforme, in particolare nei settori della giustizia ed energetico, nonché nella lotta alla corruzione”.
Non si può dire, c’è la guerra, ma bisogna saperlo. L’Ucraina è anche in Europa l’unico Paese a celebrare una festa fascista.

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