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martedì 31 gennaio 2023

La grande bruttezza

A Roma, la città delle fontane e fontanelle, non piove da tre anni. L’acqua è razionata, pochi minuti al giorno. È proibito lavare e annaffiare. Insetti di ogni tipo proliferano. Malanni e morti da infezione virale ignota, forse di origine animale, insorgono. Manca l’acqua da tre anni. Il Tevere è in secca. E questa è l’unica immagine memorabile.
Una partita musicale barocca, di Fausto Piersanti, premiata, accompagna il film e si pensa sia doverosa, trattandosi di Roma. Ma dà al racconto l’allure di una parodia. Quale forse il film vuole essere, nell’intenzione degli ideatori – con Virzì c’è Paolo Giordano: il rovesciamento della “Grande bellezza”, il film di Sorrentino, dalla bellezza alla bruttezza, dalla malionconia alla scurrilità. Con un po’ di Fellini: l’orchestra che va per conto suo. E di Pasolini: Silvio Orlando, carcerato modello e contento, messo in libertà suo malgrado che si perde nella città.
Al calco, a specchio, della Grande Bellezza rinvia anche il cast, di molte parti di facce note, Bellucci, Orlando, Mastandrea, Ragno, Marchioni, Pandolfi, Di Gregorio, et al. – e una superba Emanuela Fanelli, in un paio di scene anche queste memorabili, ma da cabaret (stand up comedy). Con in più, in clima pandemia, ovviamente il virologo onniologo televisivo, ovviamente padovano – Diego Ribon.  
Paolo Virzì,
Siccità,
Sky Cinema

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