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martedì 31 gennaio 2023

La Germania non si fida

Il cancelliere Scholz ha accettato di fornire i carri armati Leopard 2, pochi (una compagnia, niente), solo a condizione che gli Stati Uniti ne forniscano all’Ucraina di analoghi, gli Abrams perché non vuole essere in rima fila contro la Russia, e non si fida degli Stati Uniti. Nell’ipotesi che la Russia estenda il fronte ad altri apesi europei, considerandoli cobelligeranti, la Germania non è sicura che gli Stati Uniti scenderebbero in campo.
Nell’ottica italiana questa sembra una enormità. Ma è quello che la Germania ha indicato dai primi giorni della guerra, restia a inviare armi (mandava gli elmetti). La Germania del cancelliere socialdemocratico Scholz. Che però su questo non ha opposizione, non dei Cristiano-democratici né degli alleati Verdi.
Tra i socialisti tedeschi è diffusa la diagnosi che della Nato fece l’ex cancelliere Helmut Schmidt nelle memorie: “In realtà, questa organizzazione non è necessaria. Considerata spassionatamente, si tratta solo di uno strumento della politica estera americana, della sua strategia mondiale”. Schmidt da cancelliere, successore di Willy Brandt, che aveva impresso alla politica tedesca una decisa apertura verso l’Est comunista, favorì il dual-track di fine 1979, lo schieramento in Europa occidentale di 572 missili tattici americani a testata nucleare in Europa in risposta allo schieramento di analoghi missili sovietici nell’Est europeo, il nuclear sharing, tra Paesi Nato nucleari e paesi non-nucleari, e il sistema della doppia chiave, dell’assenso del paese non nucleare all’uso di ordigni nucleari in partenza dal suo territorio.
Anche la Zeitenwende, il riarmo varato da Scholz un anno fa, allo scoppio della guerra, con un primo piano di spesa da 100 miliardi, rientra in questa ottica. Il “cambiamento epocale” è che la Germania farà un riamo efficace. Oggi, secondo i dati accolti dal Sipri, la spesa militare dei quattro grandi paesi della Ue (Francia, Germania, Italia e Spagna), pari a 163,6 miliardi di dollari l’anno, è due volte e mezza quella della Russia, 65,9 miliardi (quattro volte se si aggiunge la spesa britannica, 88, miliardi) ma di scarsa o nulla efficacia deterrente.

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