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giovedì 15 maggio 2008

Ma è una fiducia piena di sorprese

Non è vero che è andata liscia, anche questa fiducia ha le sue sorprese.
Che fine ha fatto Rosy Bindi?
Non c’è nell’organigramma del partito, non c’è nel governo ombra, non la invitano più in televisione. Nemmeno fugacemente, nemmeno alle dirette per il voto di fiducia. Era la concorrente di Veltroni alle primarie del partito Democratico, e ora non è più. È Rosy Bindi. Con lei è scomparso, proprio fisicamente, il vecchio ceto ex democristiano ex popolare, Marini, De Mita, Castagnetti, per la San Ginesio non dichiarata dei “giovani” Franceschini e Letta.
Vecchie e nuove trinità
La Trinità dell’antipolitica era costituita nel 2004, tra le dame dei girotondi, da Di Pietro con Nanni Moretti e Ochetto. Ora il santino è Di Pietro con Grillo e Travaglio. Tre facce in primo piano, gialline, un po’ torve. È affascinante pensare Moretti alla destra di Di Pietro. Sarà stato il suo ultimo film scherzoso.
Dall’emiciclo alla rotonda
Solo applausi per Berlusconi alle Camere. Con la giustificazione: “È un altro”. La bontà sarà la nuova virtù degli italiani, tra l’impoverimento, la xenofobia e la violenza montanti. Il libello contro i partiti di Simone Weil parla di passaggio “dall’emiciclo alla rotonda” per dire le collusioni parlamentari tra i diversi partiti per la comune sopravvivenza – la filosofa dice comune “totalitarismo”. Ma nel caso con un singolare contorno: fuori dell’abbraccio restano solo profittatori accalorati, un rancore che si può scambiare per ricatto.

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