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lunedì 12 ottobre 2009

La doppia verità dopo il Pci

“Uno Mattina” va bene se dice a Bersani “questa è casa sua”. Se lo dice a Berlusconi attenta alla libertà.
Se lo dice l’Associated Press è vero, che ci governano le banche, o il Fondo monetario. Se lo dice Tremonti è una sciocchezza, un’aggressione eccetera.
I circoli sociali sono buoni quando contestano il G 8 e Ferrara, cattivi quando contestano Chiamparino e la Bresso.
I testimoni chiesti dalla Procura vanno bene, quelli chiesti dalla difesa no.
La chiesa fa bene se critica Letizia Moratti, sindaco di Milano, male se critica Walter Veltroni, sindaco di Roma.
Il consigliere provinciale di Berlusconi sotto inchiesta a Milano prende una pagina, il ministro di Prodi sotto inchiesta a Potenza un articolo breve. Discriminazione doppia, del ministro rispetto al consigliere provinciale, e dei giudici del Sud – che sono napoletani come quelli di Milano.
Nei giornali che fanno l’opinione qualcuno non si è accorto che il partito Comunista non esiste più, e anzi si vergogna di essere esistito. Ma non sono i giapponesi perduti nella giungla, sono gli amabili servitori dei loro padroni.
De Benedetti ha sempre ragione, Berlusconi sempre torto.
È vero che De Benedetti è uno charmeur, scrive anche sul “Foglio” di Ferrara, di filosofia politica, e gli è simpatico, mentre Berlusconi, col quale Ferrara milita, si capisce che gli è antipatico.
Qui bisogna stare attenti. È vero che De Benedetti impiega 1.200 giornalisti, e Berlusconi solo 800. Ma Berlusconi assume, mentre De Benedetti ogni anno ne licenzia cento. Cioè, propriamente li “sistema”. Con le “provvidenze” di Berlusconi.
Le guerre di Bush sono cattive. Ma se le fa Obama sono buone.
Le rendition di terroristi internazionali - i rapimenti di persona - sono un delitto grave per la Procura di Milano se fatte all’epoca di Bush. Non quelle fatte all’epoca di Clinton e Gore, che le hanno volute.
Che altro?

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