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domenica 3 ottobre 2010

Renzi lancia la sfida bianca nel Pd

I Della Valle tacciono, ma fanno sapere a tutti, a partire da Prandelli, che non vedono l’ora di lasciare la Fiorentina e Firenze. Ligresti invece ci riprova: ha ereditato con la Fondiaria i terreni dell’area di Castello, e non può metterla a frutto se non costruendo. Prima insieme con i Della Valle, con un grande complesso immobiliare-sportivo. Ora in proprio, riducendo magari l’area fabbricabile e aumentando le volumetrie in altezza. Ma la partita è politica, tra i democratici ex Pci, prima rappresentati dal sindaco Domenici e ora dal presidente della Regione Rossi, e i democratici ex Dc, rappresentati dal sindaco in carica, Matteo Renzi.
Di questo gli immobiliaristi sono per primi al corrente, e per questo stanno in attesa, anche se – i Della Valle – con poca fiducia. Su tutto peraltro aleggia, coma da molti anni a Firenze, un’aria di corruzione. Che solo gli occhiuti procuratori della Repubblica non vedono. Anche se l’ex sindaco Domenici ne è stato obbligatoriamente sfiorato. Dopo Domenici, Renzi ha avocato a sé il piano di fabbricazione di Castello, e questo ha introdotto una novità negli equilibri affaristici della città. Renzi ha significato ai costruttori che le decisioni non venivano assicurate più, com’è stato per un trentennio, dagli ex Ds. Fino a che, in primavera, il “vecchio combattente” Rossi è subentrato alla presidenza della Regione. Rossi ha preso in mano l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, confinante con Castello, e lo ha definito prioritario. Sempre rispetto a Castello, il cui piano di fabbricazione, ha detto, “non vedo dove si possa realizzare”. Che la Firenze che conta ha interpretato così: decidiamo sempre noi.
La partita è aperta e molto polemica a Firenze: le due parti non si risparmiano le ironie, con accuse per ora velate. L’anima bianca e l’anima rossa del Pd si scontrano peraltro in una prospettiva nazionale. Renzi, che è diventato sindaco vincendo a sorpresa le primarie del Pd contro i titolati candidati ex Ds, intende riproporre il modulo in sede nazionale, proponendo gli ex Dc come i veri innovatori del centrosinistra. Ha creato un comitato di sostegno già molto attivo, con una serie di pranzi di sostegno a mille euro a coperto, per platee sempre selezionate, che finora hanno sempre registrato il pieno. La raccolta dei fondi è ritenuta essenziale per la candidatura: Renzi dà per scontato che, come sta ora avvenendo, la sua candidatura non avrà altrmenti alcuna visibilità, i media essendo tutti allineati sugli ex Ds e le loro dialettiche.

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