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venerdì 11 marzo 2011

Molière-Lully, col “Siciliano”, all'origine del musical

Molière-Lully, è con quest’accoppiata che nasce il musical. E col “Siciliano”. Un aneddoto rapido, per non annoiare Luigi XIV – ma che per la brevità non si rappresenta e non si edita. Parte delle feste del carnevale 1667, che interrompevano il lutto della regina madre, e caratterizzeranno Versailles, corte della nuova età dell’assolutismo, con la galanteria, le arti e l’esprit invece della passione politica. Una commedia balletto, genere nuovo, con cui Molière e Lully inventavano la futura commedia musicale – l’ultima messa in scena, della Comédie Française nel 2005, è in stile musical americano anni 1940.
Il protagonista è siciliano nel titolo per ragioni non dette nel testo, se non per essere geloso: il tipo del geloso era siciliano nella Commedia dell’arte, accanto alla quale Molière a lungo lavorò, terminato il lungo tirocinio in provincia, nelle sale del Petit-Borboun e poi del Palais Royal. La commediola è anche la prima trasposizione moderna nel teatro d’autore dello “stratagemma” quale leva del comico. Che tornerà costante a lungo, nella commedia francese (ancora Molière, e Marivaux, Beaumarchais, Musset) e italiana (da Gozzi e Goldoni a Pirandello). Qui con una punta di contemporaneità: la giovane bella innamorata dell’amore verrà sottratta all’interessato suo “protettore” facendogliela passare davanti velata, come si conviene a donna turca.
Molière, Le Sicilien ou l’Amour peintre, Folio Classiques, pp.121 € 4

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ieri ho scritto un piccolo pezzo sur le Bateau ivre. Mi ha sorpeso, oggi, venendo per la prima volta qui, scoprire che qualcun altro nello stesso momento, ha pensato ( evocato?)a Molière-Lully,anche se poi da lì sono arrivata alla Fairy queen e al Sogno di una notte di mezza estate. Tutto per descrivere una piccola recita di Mardì gras...Ma le coincidenze divertono. Leila.