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martedì 8 marzo 2011

Ombre - 80

La festa della Donna, o 8 marzo, nasce socialista. Per una diecina di anni è stata celebrata solo dai socialisti, in Italia e in molti altri paesi europei. Ma la parola socialista non si può pronunciare. Nemmeno lo scorso anno, per il centenario della festa, come dato storico. Nemmeno Napolitano osa oggi, benché si sia iscritto con tutto il Pci al socialismo europeo.

Loredana Lipperini scrive sul “New York Times”, in una rubrica “Intelligence” che il giornale allega nel supplemento settimanale a “Repubblica”, che la formazione delle donne italiane è limitata alle veline di “Striscia la notizia”. E che esse non contano nulla nella vita pubblica, “meno che nel Mozambico”. E come potrebbero?
Lipperini scrittrice vanta sul suo blog 120 presentazioni del suo penultimo libro. Centoventi. Lei cioè fa eccezione - è della Rai, anzi di Fahrenheit, una potenza.

Però, gli italiani, e le italiane, che prosperano dicendo tutte le scemenze attese dell’Italia sono invidiabili. Intanto, Lipperini è andata, spesata, sul “New York Times", il giornale più influente, e su “Striscia la notizia”, la tv più vista: una pubblicità niente male (benché inferiore, bisogna ammetterlo, a quella che si fa lei sulla Rete, altro che veline sudate).

“Striscia la notizia” è la trasmissione più civile di tutta la tv italiana, come si può imputarle il malcostume? Forse nell’ottica della Rai. Che a “Striscia” sa fare la concorrenza solo regalando soldi, con i vituperati, un tempo, quiz.

In lite giudiziaria con i suoi amici di sempre Bocchino e consorte, Roberto Dagospia rivela che le notzie su Noemi gliele passava il napoletanissimo onorevole, allora anche molto berlsuconiano. Il giornalismo italiano ha sempre avuto il viio di mettere le notizie in coda, da quanto il giornale si faceva sul bancone del tipografo e le ultime righe, se necessario, si tagliavano.

La moglie di Bocchino è una che lavora in proprio. Ma Bocchino marito se ne lega le attività: qualsiasi cosa la signora faccia, il marito dice che la fa come moglie sua. Anche se telefona, o le telefonano.
La signora Bocchino, che ha anche un nome, Gabriella Lonardi Buontempo, non se ne lamenta: la libertà aspetta dal futuro?

L’Enel si difende sul “Corriere della sera” dagli utenti che trovano illeggibili le bollette. Il “dettaglio della fattura” risponde alla delibera tal dei tali dell’Autorità per l’energia, spiega. Ma sul nostro sito, aggiunge, “è disponibile una guida interattiva che aiuta a leggere la bolletta e un glossario”.
Bisogna dunque essere internauti, e letterati, capaci di compulsare un glossario. Per capire cosa vuol dire una costosissima Autorità, creata, e pagata lautamente, per assicurare la trasparenza - trasparenza è un nelogismo per chiarezza dei conti.

Ai giudici di Agrigento dà fastidio il sindaco di Lampedusa. Hanno tentato di incriminarlo per corruzione e gli è andata male. Ora lo incriminano per razzismo. Per aver “ordinato” la pulizia delle strade. Discriminando, dicono, i nordafricani che arrivano di notte. Ma l’ordinanza non li discrimina, sono i giudici che la mirano sugli africani.

I giudici di Agrigento, benché razzisti antirazzisti, non sono imputabili di “intelligenza col nemico”: i nordafricani sono aggressivi ma vengono da governi indigenti. Non sono forse nemmeno giudici(post)sovietici. Sicuramente sono di scuola napoletana, dei De Magistris, Woodcock: si divertono. Al più, poi, faranno gli onorevoli.

De Siervo si protesta “non comunista” con Maria Antonietta Calabrò. Giustamente, lui è di Rosy Bindi. A metà, è pure vero, con Casini.

La Procura di Milano fa pubblicare ogni giorno una diecina di “nuove” intercettazioni su Ruby. Non di più né di meno: una diecina servono a “montare” una pagina. Inutile chiedere come sono “nuove” se risalgono ad alcuni mesi fa. E se sono vere intercettazioni, poiché Ruby sapeva di essere registrata.
O lo squallore è di chi fa questo basso servizio alla Procura? Imponendo ai lettori una ragazza che da ogni pizzo ormai sa di pesce. Cronisti di giudiziaria ma anche direttori, che la puzza poi si portano nei salotti. Tutto in realtà Milano unifica, dove lo squallore è infinito.

Dopo Morandi, la Rai punta su Vecchioni? Gli ha fatto vincere Sanremo, gli farà vincere “Ballando sotto le stelle”? Un ballerino acrobatico di settant’anni è anche apprezzabile. Se non che il milanese Vecchioni tiene l’Italia in sospeso col “bastardo al sole” della sua canzone vittoriosa. Chi sarà?

A Sanremo la Rai si era dimenticata Napoli. Nel cento cinquantenario, figurarsi. Ha rimediato Vecchioni proclamandosi ambro-napoletano. Milano si prende proprio tutto.

Henry John Woodcock che ricostruisce con Luigi Bisignani una loggia P 4 è naturalmente da ridere. Il giudice è noto per divertirsi da una diecina d’anni. Anche il nome sembra da ridere. Ma i giornalisti, le giornaliste, della giudiziaria plumbei gli si affannano intorno.
L’inchiesta di Woodcock era stata “anticipata” due mesi fa al “Fatto Quotidiano”. Ma il giudice non concorrerà alle comunali di maggio, si prepara per le prossime politiche.

Bondi non ce la fa più: il tradimento di Casini, che lo voleva dimissionato, lo ha ferito a morte. “Mi ricordo i tempi della Dc e del Pci”, dice nostalgico a Alessandra Arachi: “Si discuteva, all’epoca. Si litigava anche. Ma non ci si scannava”. Forse è dunque vero che il Pci raccoglieva soprattutto degli illusi.

Michael Daley ha governato Chicago per 21 anni. Suo padre Richard pure, 21 anni. Indubbiamente con merito. Ma si sa che i Kennedy devono primeggiare anche se mediocri, di nessuna virtù, e nemmeno più belli. I Bush. I Clinton. La democrazia in America ha bisogno di qualche ritocco.

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