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mercoledì 9 marzo 2011

Napoli dai Croce a Saviano

Marta Herling, figlia di Gustavo e di Lidia Croce, nipote in linea diretta di Benedetto Croce, ottiene infine spazio sul “Corriere della sera”, nell’edizione napoletana, per dire che ciò che Saviano dice e scrive del filosofo nel terremoto di Casamicciola a Ischia al quale sopravvisse diciassettenne, unico della sua famiglia, è falso. Saviano legge naturalmente a suo modo la storia (Benedetto Croce pagò una cifra enorme per essere salvato…), non poteva essere altrimenti. Ma Saviano detta l’agenda ai Croce – ed è l’aspetto migliore della Napoli di oggi.
Anche Gustavo Herling non ebbe spazio in Italia. “Un mondo a parte”, in cui nel 1951 documentò i campi di lavoro forzato per milioni di cittadini sovietici e dell’Europa orientale, dovette aspettare la traduzione inglese per essere pubblicato. Fu poi tradotto in diverse lingue. Un’edizione uscì pure in italiano, ma nessuno poté leggerla, il libro fu subito introvabile.
Herling padre, fuoriuscito polacco dal sovietismo, non si faceva illusioni e non se ne dispiacque – vivrà sereno, benché emarginato, fino al 198. Era uno che “ci credeva”. Nel suo libro rappresenta gente che ci crede fino ad arruolarsi nella polizia segreta Nkvd, e a diventare, per l’ideale, aguzzino senza complessi.

1 commento:

johnny doe ha detto...

Saviano,ormai il messia dei lobotomizzati,è ormai alla stregua del grande fratello.
E passa pure per scrittore!