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domenica 6 marzo 2011

Mani sporche sulle case del Campidoglio

Si fa periodicamente uno scandaletto, sulle case del Comune di Roma, “visto da destra” cioè, “visto da sinistra”, giusto per qualche titolo di giornale. Ma senza incidere: a amici, parenti, conoscenti, sindacalisti, funzionari comunali, cooperative e associazioni di comodo, pagano e pagheranno sempre affitti e prezzi di vendita irrisori. Sembra la giungla della questione morale. Ma i fatti sono noti: il Campidoglio ha almeno trentamila abitazioni di pregio, e forse centomila, un patrimonio accumulato nei secoli, che non sa gestire. Carraro, l’ultimo sindaco del centro sinistra, avviò vent’anni fa una catalogazione, affidandola al consorzio d’imprese Census. Fu la sua fine: Niccolini ne chiese l’incriminazione, la Pm di Mani Pulite Attanasio abbatté la giunta Carraro, arrivarono i commissari Voci, Camporota e Canale, e la prima cosa che fecero fu la rescissione del contratto Census. Che il Campidoglio poi pagò giudizialmente, per non fare il censimento. Canale poi tenterà la carriera politica nell’ex Pci.

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